Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2295061
Anno: 
2020
Abstract: 

Il progetto di ricerca intende indagare le pratiche e le soluzioni didattiche, le risorse e le percezioni che gli studenti universitari e i docenti hanno a proposito della Didattica a Distanza (DAD), metodologia adottata dopo l'attuazione dei provvedimenti di distanziamento sociale causati dal Covid-19.
Se da una parte la DAD è un puzzle attuale costituito da varie tessere che richiedono la ricerca di nuove modalità di apprendimento-insegnamento ai tempi di una pandemia, dall¿altra non è la prima volta che la tecnologia entra a far parte del mondo della formazione: l¿apprendimento non solo può essere approfondito nelle reti virtuali, ma può anche avere luogo tramite esse. L¿indagine coinvolgerà studenti universitari e docenti in qualità di testimoni privilegiati. La prima fase dello studio riguarderà una disamina on desk delle modalità di DAD attuate dai singoli Atenei mediante l¿attenta considerazione delle informazioni presenti nei siti istituzionali e un¿esplorazione delle percezioni degli studenti attraverso la somministrazione di un questionario costruito ad hoc. La seconda fase, invece, attraverso interviste semistrutturate e/o focus group arricchirà la prospettiva e analizzerà e rifletterà in modo più approfondito sulle impressioni degli attori coinvolti che ruotano intorno a questo consolidato, ma sempre nuovo mondo educativo virtuale. L'incertezza rispetto a quelle che saranno le modalità e le tempistiche di rientro nelle aule fatte di banchi e di sedie ha portato a delineare le due finalità al momento prevedibili: la rilevazione e la raccolta delle best practices adottate ultimamente nei percorsi di istruzione terziaria e l¿indagine sull'impatto che tali soluzioni didattiche hanno e avranno su studenti e docenti. I dati raccolti contribuiranno ad approfondire il monitoraggio delle pratiche e delle percezioni sulla valutazione di sistema e accresceranno la riflessione sui molteplici aspetti organizzativi e qualitativi legati all¿introduzione della DAD.

ERC: 
SH3_11
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2926498
Innovatività: 

Il 4 marzo 2020 tutte le scuole e le università del territorio nazionale interrompevano l¿erogazione didattica in presenza e chiudevano i propri cancelli a causa del diffondersi dei contagi dovuti al coronavirus. Questa decisione così drasticamente necessaria ha spinto le agenzie educative sia italiane che europee ad architettare modi inediti per far fronte a quella che inizialmente si era configurata come una emergenza sanitaria (Eurydice, 2020) ma che poi è diventata anche una emergenza sociale e ha richiesto un adattamento a tutti gli attori coinvolti mettendo inevitabilmente in evidenza la necessità di ripensare agli spazi, ai tempi, agli strumenti e alle metodologie utilizzate nelle pratiche didattiche: il modello della Didattica a Distanza in questo senso si inserisce tra le innovazioni e i cambiamenti necessari e pienamente rispondenti alla pandemia in corso, unico strumento per continuare a far esistere la formazione e le relazioni, seppur virtuali, tra i docenti e gli studenti.
Con l¿obiettivo di monitorare e ricevere feedback sulla DAD in ambito universitario si pensa possa essere utile raccogliere dati sia quantitativi che qualitativi sulle pratiche di insegnamento nelle nuove classi accademiche virtuali. Infatti, il fatto che la DAD sia in grado di abbattere alcuni costi di gestione da una parte e di ridurre i tempi necessari agli spostamenti dall¿altra, ad esempio per gli studenti pendolari, fa si che si configuri come un modello possibilmente replicabile anche una volta che l¿emergenza dovuta al Covid-19 sarà terminata. Tuttavia, se negli ultimi mesi la strada di questo alternativo modo di fare lezione è stata intrapresa come unico strumento che in un momento di emergenza ha permesso di continuare il lavoro educativo su più livelli, è anche vero che qualora si voglia mettere a sistema questa soluzione didattica bisogna iniziare fin da subito a monitorare e ad accompagnare gli interventi innovativi e tecnologici a distanza per avere una panoramica generale sulle implicazioni pratiche e teoriche, sui punti di forza e di debolezza, ma anche sulle ricadute di questo modello organizzativo virtuale nelle prassi educative dei docenti e nell¿apprendimento degli studenti, nonché nel benessere di tutti gli stakeholders. A sottolinearlo è il bisogno fortemente emergente di organizzare attività periodiche di raccolta a distanza e analisi dei dati tramite survey online e di persona quando sarà possibile. Indagare tramite una metodologia quali-quantitativa le pratiche in uso e le rappresentazioni che hanno della DAD coloro che vivono l¿ambiente accademico italiano è importante poiché vuol dire monitorare l¿efficacia di questa pratica didattica nell¿ottica della rimodulazione più recente dell¿offerta formativa: la letteratura scientifica riporta, infatti, che le caratteristiche del partecipante (qui intese come risorse a disposizione, disponibilità all¿utilizzo del dispositivo digitale ecc.) incidono sulla volontà a prendere parte a un setting didattico e sono tra i fattori determinanti per gli esiti e il modo di vivere la pratica stessa (Marzano, 2012). La pandemia in corso, essendo senza dubbio un evento stressante, richiede a chi si trova a vivere di questi tempi l¿università una buona dose di resilienza e uno sforzo rilevante per far in modo che la didattica continui ad essere di qualità (Berger & Luckmann, 1966; Arcuri & Castelli, 2000)
Il punto di forza di tale progetto di ricerca risiede quindi nel fatto che i dati emersi e opportunamente analizzati si andranno a configurare come una fotografia dello stato dell¿arte nell¿anno zero, andranno ad affiancarsi a quelli relativi alle percezioni sulla valutazione di sistema di stakeholders con background differenti e potranno essere un utile punto di partenza per approfondire la riflessione sui diversi aspetti legati ai cambiamenti e soprattutto alle percezioni sull¿introduzione di un nuovo modo di "fare università" e di valutare ciò che è stato ottenuto.

Arcuri L., Castelli L. (2000). La cognizione sociale. Strutture e processi di rappresentazione. Roma-Bari: Laterza.

Berger P.L., Luckmann T. (1966). La realtà come costruzione sociale. Bologna: il Mulino.

Eurydice (2020), Come si stanno organizzando le scuole degli altri paesi europei durante la pandemia da covid-19?, retrieved from https://eurydice.indire.it/le-scuole-in-europa-durante-la-pandemia-da-co....

Marzano, A. (2012). L¿organizzazione universitaria: una ricerca sulla percezione degli studenti. ITALIAN JOURNAL OF EDUCATIONAL RESEARCH, 130-144.

Codice Bando: 
2295061

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