Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1037442
Abstract: 

Il progetto di avvio alla ricerca si inserisce all'interno del dibattito sul cosiddetto "Science with and for Society", obiettivo introdotto dalla Comunità Europea nell'ambito del Programma Europeo per la Ricerca Horizon 2020, ponendosi a metà strada tra gli studi sulla comunicazione pubblica della scienza e quelli sulla "Terza Missione" dell'Università. Il contesto in cui si muove il progetto è lo spazio comunicativo digitale entro il quale oggigiorno prendono vita e si sviluppano le pratiche e le esperienze proprie della comunicazione, anche di istituzioni nell'ambito della ricerca scientifica come enti di ricerca ed istituzioni universitarie, all'interno della cosiddetta società pubblica "mediatizzata". In particolare, è nell'era della comunicazione digitale che i soggetti pubblici, in senso ampio, sembrano trovarsi dinanzi ad una delle scommesse più ardue che abbiano dovuto affrontare sino ad oggi, e che risponde alla parola d'ordine del "public engagement". Preso atto del necessario superamento delle strategie che prevedono la "sola" pubblicazione online in maniera gratuita di documenti ed atti, è il momento di mettere a punto vere e proprie strategie di comunicazione integrata che diano vita ad un reale coinvolgimento del pubblico. È proprio nell'obiettivo di applicare la pratica teorizzata, ma assai poco sperimentata, della comunicazione pubblica 2.0 con riferimento all'ambito scientifico che si pone il profilo di innovatività del progetto: identificare le "azioni" comunicative e delineare un "modello" (per sua natura quanto più replicabile, seppur con le dovute modificazioni) che dia luogo ad una inedita relazione "mediata" tra la ricerca scientifica e la società, ovvero, nello specifico, tra le facoltà nell'ambito delle scienze mediche e i propri pubblici di riferimento.

ERC: 
SH3_12
SH3_13
SH3_11
Innovatività: 

Affrontare uno dei temi più centrali all'interno degli studi del rapporto tra scienza, media e società, come quello del public engagement, ponendolo in relazione con le innumerevoli possibilità che il contesto comunicativo attuale permette, rappresenta di per sé certamente un elemento rilevante nell'ambito di riferimento. Ma, l'aspetto che più di altri ben riassume gli elementi di innovatività e le potenzialità del presente progetto di avvio alla ricerca, in un'ottica di ampliamento della letteratura di riferimento, è certamente quello di aver indicato quale oggetto di studio le pratiche e le attività di public engagement messe in atto esclusivamente dalle facoltà di medicina. Prediligere l'ambito accademico delle scienze mediche risponde innanzitutto alle istanze che da più parti provengono e che sono indirizzate a soggetti pubblici ed autorevoli. Nell'era dei media digitali, i nuovi spazi comunicativi, come ad esempio i siti istituzionali e i blog, ma ancor di più i social, stanno divenendo veri e propri punti di riferimento, non solo nella raccolta e diffusione di informazioni tecnoscientifiche in ambito medico per gli addetti ai lavori (Martinelli et alii 2017), ma anche per chi prima di adesso non era entrato in contatto diretto con specifici temi e che adesso in nome della tanto asserita, talvolta osannata, disintermediazione, si trova dinanzi ad una mole di dati il più delle volte superflui (Pellegrini, Rubin 2017). Se da un lato l'accesso "libero" apre a nuovi orizzonti del sapere per tutti gli utenti, dall'altro questo overload informativo non fa che aumentare i rischi di una sistematica incapacità di reperire informazioni veritiere e di possedere il background culturale in grado di discernere ciò che veramente è reale da ciò che non lo è. È in questo terreno che attecchiscono il fenomeno delle fake news e quello dell'echo chambers, come nel caso emblematico legato al dibattito pubblico sul problema dell¿anti-vaccinismo in Italia (Comunello et alii 2017), o l'utilizzo di specifici frame narrativi da parte dei media, come in occasione dei terremoti del Centro Italia del 2016 (Cerase 2017), che ancor prima dell'aspetto scientifico del tema, ha mostrato delle ricadute importanti sull'aspetto sociologico della questione. Risulta, dunque, necessario porsi dinanzi a due questioni: la prima è inerente al ruolo che le facoltà mediche, per eccellenza i luoghi deputati alla formazione ed alla ricerca nell'ambito scientifico di appartenenza, rivestono in tali processi; la seconda, invece, è legata alle pratiche attuative, alle modalità con cui queste istituzioni formative, adempiendo a quelli che sono i desiderata della terza missione istituzionale, possono trovare legittimazione ed essere facilmente riconoscibili dagli utenti.

Bibliografia di riferimento:
Barone, V. (2012), "La comunicazione della scienza nell'era di internet: casi e modelli", in Scamuzzi, S., De Bortoli, A. (a cura di), Come cambia la comunicazione della scienza. Nuovi media e terza missione dell'università, Il Mulino, Bologna.
Cerase (2017), "Amatrice anno zero: come cambia la rappresentazione mediale della scienza nei terremoti", in in Problemi dell'informazione, n. 3, pp. 401-430.
Comunello, F., Mulargia, S., Parisi, L. (2017), "«Non guardarmi, non ti sento». Processi di sense giving nella controversia sui vaccini infantili tra gli utenti di Facebook", in Problemi dell'informazione, n. 3, pp. 431-456.
Martinelli, L., Busatta, L., Piciocchi, C., Tomasi, M. (2017), "Comunicazione digitale e riproduzione umana: opportunità e insidie fra scienza, diritti e bisogni sociali", in Problemi dell'informazione, n. 3, pp. 529-544.
Pellegrini, G., Rubin, A. (2017), "Comunicare la ricerca. Uno studio sul ruolo dei ricercatori nello spazio pubblico della comunicazione", in Problemi dell'informazione, n. 3, pp. 375-400.

Codice Bando: 
1037442

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma