Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1232803
Abstract: 

Oramai è acclarato che conservazione e rigenerazione del patrimonio esistente costituiranno lo scenario prevalente dell¿attività edilizia e progettuale in Italia nei prossimi anni. A determinarlo sono esigenze di sostenibilità, i limiti raggiunti dal consumo di suolo, il rischio sismico e idrogeologico. Tale consapevolezza orienta la ricerca verso queste tematiche, focalizzando l¿attenzione sull¿operatività. Le reti dei centri minori e dei paesaggi culturali connessi rivestono una rilevanza notevole. Esse pongono all'attenzione del dibattito:
1_L'ABITARE IN PICCOLE COMUNITÀ
2_Il PATRIMONIO STORICO DIFFUSI
Il progetto prende in esame un ambito territoriale circoscritto (il Comune di Narni - TR). Con una ricerca in corso finanziata nel 2017, coordinata dal proponente, il gruppo sta lavorando a un¿ipotesi complessiva di rigenerazione. Con questo progetto, mirato sul tema dei piccoli centri, si intende studiare le relazioni tra il carattere ¿cumulativo¿ assunto nel tempo dal territorio e i nuclei urbani di antico impianto dislocati sulle alture che costituiscono - malgrado la sofferenza dovuta a spopolamento abbandono e incuria - capisaldi territoriali tuttora riconosciuti. L¿attenzione in questo caso ¿ considerando la dimensione della ricerca - si concentra solo sui nuclei frazionari sparsi (¿frazioni monumento¿ secondo Bernardo Secchi) per indagarne le potenzialità oltre la dimensione di ¿bene culturale¿. Sono realtà al limite, come tante in Italia, nelle quali il numero dei residenti è assai modesto come è nel caso di Montoro e Itieli (casi studio).
L¿interesse è notevole perché paradigmatico rispetto al sistema Italia esso permette di generalizzare, (con le dovute cautele) modalità di approccio e risultati. La simulazione analitico-progettuale per questo caso può riguardare più in generale la riqualificazione dei territori del Paese con caratteri confrontabili. Il gruppo si avvale del contributo scientifico dell¿Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici.

ERC: 
SH2_9
SH2_6
SH2_10
Innovatività: 

Le ultime tendenze in tema di pianificazione a livello europeo puntano ad una visione allargata delle strategie, ancorandole a infrastrutture materiali storiche o contemporanee, in grado di esercitare una capacità di aggregazione tra le componenti fisiche, economiche e sociali, superando le suddivisioni di tipo amministrativo. Il "progetto locale" (Magnaghi 1998) come processo sociale ampio e condiviso, capace di rispecchiare, i "disegni territoriali" delle popolazioni è stato da tempo individuato come luogo della composizione degli interessi, della valutazione e integrazione dei valori e dell'orientamento strategico delle politiche di regolazione dei processi trasformativi del territorio. È necessario un "disegno d'insieme" o semplicemente la esplicitazione delle differenze delle gradualità, dei passaggi delle molteplici ecologie dei territori della contemporaneità?
Forse questo disegno, abbandonando prospettive totalizzanti non più praticabili, può ripartire proprio dal sistema pulviscolare degli insediamenti sparsi sul territorio, storicamente conformati, a partire dai quali irradiare nuove connessioni, (materiali e immateriali) sul territorio contemporaneo a sua volta esito di stratificazioni e depositi progressivi di segni funzioni e usi. Il recupero di una matrice eco-morfologica del territorio, che tenga conto delle invarianti geo-topografiche che ne delineano la fisionomia unitamente alla continuità fisica delle strutture materiali, costituisce il presupposto teorico del lavoro.
Il primo elemento significativo di innovatività attiene ad un approccio che intende andare oltre la visione settoriale e monotematica.
Il secondo aspetto di innovazione risiede nel tentativo di lavorare sulle filiere cognitive del patrimonio territoriale con un approccio transculturale assumendo come base di lavoro il confronto continuo tra saperi esperti e saperi popolari.
In termini di innovatività la ricerca, oltre questi due criteri generali, si pone l'obiettivo di mettere a punto una strategia ancorata a una visione sistemica che per garantire la sopravvivenza dei piccoli centri e dunque il presidio del territorio punta al superamento della logica ¿di campanile¿: una logica purtroppo basata su una competitività che non può portare risultati nemmeno in termini di marketing urbano.
SUSSIDIARIETA¿ E COMPLEMENTARIETA' COME PROGETTO
L'individuazione di modelli di governance improntati alla complementarietà tra nuclei urbani di antico impianto, e altre risorse territoriali, servirà per dare risposte alle seguenti domande: _Che ruolo hanno oggi i piccoli centri storici in un mondo globale che tende alla concentrazione e all'espansione crescente delle metropoli, nel quale però le moderne tecnologie consentono modalità di vita di tipo decentrato? _Quali possono essere i vantaggi, in termini di sostenibilità, di un ritorno al modello abitativo del piccolo borgo in comunità ridotte, con un rapporto di prossimità e continuità diretto con il territorio? _come "rieducare", secondo nuovi equilibri ambientali e sociali, i rapporti economici storici tra borghi incastellati e aree produttive di fondovalle, alla luce del collasso dei prevalenti settori chimico e siderurgico, ma anche della presenza di una piccola imprenditoria diffusa, prevalentemente artigiana? _Il modello del piccolo borgo, al di là di ogni fuga revivalistica in un passato pittoresco, può rispondere in maniera innovativa ai problemi e alle aspirazioni della vita contemporanea? Infine: Quale è la soglia minima per la sopravvienza e come è possibile garantirla? Per dare risposta positiva ai quesiti sopra esposti è necessario:
1. migliorare/ottimizzare l'uso delle risorse locali, valorizzare il "capitale territoriale" come motore capace di riattivare economie locali virtuose e ecocompatibili;
2. aumentare il benessere delle popolazioni locali e creare i presupposti per invertire fenomeni di abbandono e marginalizzazione;
3. rafforzare i fattori di sviluppo locale generando nuove possibilità di lavoro e dunque occupazione 4. Ridurre i costi sociali della de-antropizzazione di aree agricole, siti industriali, piccoli centri.
La simulazione progettuale e la costruzione di un saper-fare singolare e originale per questo caso specifico può riguardare più in generale la riqualificazione dei territori del nostro Paese che presentano caratteri confrontabili. Questo progetto contribuirà ad alimentare il dibattito che riguarda l'aménagement del territorio storico urbano inteso come paesaggio culturale, in quanto categoria generale e ambito applicativo ritenuto particolarmente significativo rispetto alle problematiche prese in esame.

Codice Bando: 
1232803

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