Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1589378
Anno: 
2019
Abstract: 

Nel 1990, in esordio a una raccolta di atti di convegno sulla pratica del commento nella prima modernità, Karlheinz Stierle scriveva «que le teste soit accompagné d'un commentaire n'indique pas seulement qu'il en a besoin, ma sortout qu'il en est digne». Commentare un testo denota il riconoscimento della sua dignità in un dato contesto culturale. Inserendosi in tale prospettiva storico-critica, il progetto intende studiare le modalità e le declinazioni del commento al testo letterario, attraverso cui passa la sua canonizzazione. L'esegesi di un'opera può presentarsi sotto molteplici forme (dalla glossa, alla postilla, all'apparato di annotazioni), e può inoltre declinarsi all'interno dei diversi generi della trattatistica teorico-letteraria: luoghi in cui l'esegesi perde il suo ruolo ancillare rispetto al testo per assumere una funzione di teoresi normativa.
Se la letteratura italiana in volgare è riuscita ad imporre anche sulla scena culturale internazionale i propri autori più antichi (dal Trecento delle tre corone) è anche grazie alla loro lettura ed esegesi rinascimentale. Il Rinascimento italiano, infatti, avvia processi di canonizzazione anche di autori contemporanei, discussi e commentati nel loro affermarsi sulla scena culturale non solo italiana ma anche estera. Entro un contesto storico-culturale ampio, compreso tra il 1440 e il 1635, si indagheranno dunque le pratiche di commento a testi letterari in lingua volgare divenuti classici moderni, approfondendo le riflessioni sulle modalità con cui l'esegesi influisce sulla canonizzazione di un'opera. Si studieranno pertanto testi già considerati classici nel pieno Cinquecento (da Dante a Petrarca), a fianco di opere in procinto di diventarlo (le rime di Pietro Bembo e Vittoria Colonna).
Il progetto intende aprire il dialogo attraverso una giornata di studi, rivolta a giovani studiosi italiani e non, per confrontarsi con esperti invitati in qualità di discussant, e cui seguirà la pubblicazione degli atti.

ERC: 
SH5_2
SH5_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2159233
sb_cp_is_2149188
Innovatività: 

Il presente progetto intende focalizzarsi su due aspetti che non risultano particolarmente valorizzati dagli studi precedenti. Da un lato indagherà le modalità di canonizzazione dei testi letterari del e nel Rinascimento, con particolare riguardo al tipo di testi eletti a classici, alle loro caratteristiche formali, contenutistiche e di genere letterario, per definire gli orientamenti critici di una specifica epoca storica, da indagare non secondo l'orizzonte d'attesa ed il gusto estetico a noi contemporanei ma nella realtà culturale del tempo. L'innovatività di questo approccio al tema della ricezione, già ampliamente trattato in altre e diverse sedi, risiede difatti nel prendere il punto di vista di un lettore dell'epoca attraverso lo strumento concreto del commento (qualsiasi sia la forma che esso assuma): in questo modo la contestualizzazione della ricezione avviene sulla base dell'analisi di un dato materiale, storicamente e culturalmente connotato.
Questa attenzione al mezzo concreto risulta coerente con l'altro obiettivo della ricerca, ossia quello di descrivere e definire le diverse pratiche esegetiche rinascimentali per comprenderne le forme, anche materiali, di approccio al testo letterario. Ciò significa verificare se è possibile o meno individuare una modalità di lettura condivisa da una comunità di fruitori dotti di quelle opere che, riconosciute già per il loro valore letterario e modellizzante nella loro contemporaneità, sono oggi individuate come classici moderni. In un orizzonte di studi in cui si è imparato a conoscere le modalità di lettura di singoli autori, la ricerca intende, su questo versante, creare invece un dialogo e un confronto tra modalità di commento per indagare la presenza o meno di un sistema omogeneo di approccio al testo in un dato contesto storico-culturale, che in questo caso è più specificamente quello rinascimentale.
Se infatti si considera che «numerosi sono gli studi sui singoli postillati, viceversa la ricerca sull'attività del postillare, molto diffusa nel Cinquecento, è ancora ad uno stato pioneristico» (L. Ferraro, La postilla come esercizio critico: il caso di Tassoni, in In limine. Forme marginali e risposte di confine, Napoli, Università degli Studi di Napoli "L'Orientale Quaderni della ricerca" 2, 2018, p. 15), l'ampliamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte attuale deve perciò avvenire non nel senso di 'postillati di grandi autori', ma di 'postillati ai grandi autori'. La prospettiva dunque, a completamento delle prime due direzioni della ricerca, è quella di destare l'interesse anche verso un numero di commenti rilevanti non per la personalità che svolge l'esegesi, ma per il fatto stesso che venga condotto questo tipo di lavoro su quel testo specifico. Solo valorizzando le diverse e numerose forme di commento si potranno ottenere i dati su cui approfondire uno studio sulla pratica dell'esegesi nel contesto storico-culturale rinascimentale: un avanzamento delle conoscenze, dunque, che passa attraverso materiali concreti - e per ora non ancora sufficientemente studiati - per giungere ad una coscienza maggiore dell'orizzonte di attesa di un dato contesto culturale come quello rinascimentale, in cui la letteratura e le sue questioni ebbero una risonanza europea.

Codice Bando: 
1589378

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