Veleni e antidoti. Contraddizioni sul tema dell’evironmentalism nella cultura urbana americana contemporanea
È difficile trovare un saggio pubblicato negli ultimi cinque anni che tratti di politiche urbane, di welfare e di città che non contenga un riferimento, ancorché sommario, al tema “città e salute” e alla sua attuale interpretazione nei contesti accademici o nelle agende politiche. Ciò è particolarmente evidente nei lavori che si occupano degli Stati Uniti d’America, dove i temi dell’environmentalism, analizzati in dossier e studi, hanno una tradizione di lungo corso, non priva di contraddizioni 1. Le soluzioni proposte sono spesso trattate come un sistema olistico integrato di buone pratiche, che sarebbero in grado di esercitare un rilevante impatto sulla qualità e sullo stile di vita di molte città. Sicché, se da un lato il rapporto fra architettura-città-salute, fino al secondo dopoguerra, è stato strettamente orientato al controllo della diffusione delle malattie infettive, oggi esso si riferisce prevalentemente all’incidenza che una dieta corretta, – oltre all’attività fisica stimolata dalle qualità dello spazio pubblico – riuscirebbe ad avere sul controllo delle malattie croniche (obesità e ad altre patologie)