Analisi della mobilità del voto alla Camera. I saldi nel confronto 2013-2018 nei collegi plurinominali
Alcune importanti novità, nei confronti del contesto elettorale degli ul- timi anni, hanno caratterizzato il voto del marzo 2018. Rispetto al 2013, anno delle precedenti elezioni politiche, l’impiego del “Rosatellum”, al po- sto del discusso “Porcellum”, ha riportato all’adozione parziale del sistema maggioritario, mentre l’ascesa del Movimento 5 Stelle (d’ora in poi M5S), divenuto prima forza politica italiana, ha generato la costituzione di un si- stema politico di tipo tripolare. I due aspetti più importanti emersi dalle urne riguardano: a) l’aumento dei consensi per il M5S e b) il successo (all’interno del centrodestra) della Lega guidata da Salvini. Queste due formazioni, non a caso, hanno finito per comporre la maggioranza di governo della XVII legislatura. Altre risul- tanze di rilievo, nei risultati del voto, provengono dal contemporaneo crollo di consensi per il Partito Democratico e per Forza Italia, vale a dire le due compagini che, nelle ultime legislature, hanno costituito il fulcro delle ri- spettive maggioranze di governo di centrosinistra e di centrodestra. In questo contributo, utilizzando la tecnica dell’analisi dei saldi elettorali nel voto per l’elezione della Camera nel 2013 e nel 2018, si intende proporre una chiave di lettura territoriale relativa al comportamento degli elettori, in modo da evidenziare, principalmente, dove, e in che proporzioni, si è avuto l’aumento dei voti verso il M5S e la Lega e in quali aree il Partito Democra- tico e Forza Italia hanno mostrato arretramenti più o meno vistosi.