Quicquero, Pappacone e Zuche Zuche. Il nome del personaggio nel teatro di Antonio Petito
Il contributo intende indagare l’onomastica dei personaggi nei copioni teatrali del commediografo napoletano Antonio Petito (1822-1876), riflesso del processo di evoluzione dal teatro popolare di Pulcinella al teatro borghese. L’autore non nasconde la sua posizione critica nei confronti del nuovo ceto medio emergente, espressa con diverse strategie a livello linguistico e anche attraverso il nome del personaggio.
Si esaminano le denominazioni presenti nei manoscritti originali, in particolare nei “nuovi” copioni autografi di cui si è avviata l’edizione, con riscontri sulle stampe dell’epoca e con riferimenti alla lessicografia otto-novecentesca per il dialetto napoletano.
I nomi parlanti nelle commedie di Petito sono essenzialmente utilizzati come espediente comico e sono funzionali agli equivoci e alle gags verbali del suo teatro di satira sociale. Una ricca serie è quella dei “nomi-caricatura”, alcuni dei quali riconducibili a musicisti e suonatori, con intento parodistico nei confronti del teatro colto o del panorama dello spettacolo anche settecentesco. Accanto a questi emergono i nomi legati al carattere e all’indole del personaggio o al suo aspetto fisico e i “nomi-ruolo”.
Sul piano linguistico sono illustrati alcuni casi di nome-epiteto, creati a partire da un uso fraseologico dialettale che connota il carattere o il ruolo sociale del personaggio o tratti da una canzone popolare.
Ci si sofferma poi sulle strategie dell’equivoco verbale originato da un nome e infine sui rapporti tra nome e diastratia dei personaggi, evidenziando alcune costanti relative ai ruoli e all’ambiente dell’intreccio.