Dal laboratorio alla biblioteca: cittadinanza scientifica in un mondo open

02 Pubblicazione su volume
Castellucci Paola

Il Movimento Open Access ha trovato nelle biblioteche l’ambiente privilegiato per la diffusione dei suoi principi basati sulla necessità di condivisione della conoscenza nel pieno rispetto dell’etica della scienza. La biblioteca offriva in tal senso una tradizione centenaria. Se un ambiente di ricerca come il laboratorio era destinato esclusivamente alla comunità scientifica, anzi alle scienze “dure”, viceversa la biblioteca ha sempre incluso un pubblico più ampio, e crescendo con il pubblico l’ha fatto crescere, e nel contempo è cresciuta. Lo spostamento di luoghi – dal lab alla lib – è la conseguenza di un cambiamento profondo, epocale, nel riconoscimento degli “aventi diritto” alla cittadinanza scientifica. Un segnale innanzi tutto: l’effettiva presenza dei server di repository in biblioteche più che in laboratori, e affidati alla cura e all’advocacy dei bibliotecari. Il che, a sua volta, significa porre al centro del dibattito epistemologico contemporaneo le discipline umanistiche. Il legame politico, culturale, tra biblioteche e Movimento Open Access verrà ricostruito attraverso alcuni esempi significativi, alcune “storie esemplari”: dall’evoluzione della banca dati Medline in PubMed; dalla vicenda dell’Olio di Lorenzo a GenBank.

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