La salute mentale nella terza infanzia e nella prima adolescenza: il ruolo protettivo della positività

04 Pubblicazione in atti di convegno
Cirimele Flavia, Kvapilovà Jana, Cattini Mara, Lopez-Perez Belen, Zuffiano' Antonio

Introduzione: Dato l’aumento dei problemi internalizzanti in adolescenza (Bor et al., 2014), il presente
studio ha avuto come scopo quello di esaminare il ruolo della Positività(P) nei bambini, intesa come una
modalità di vedere se stessi, le proprie esperienze di vita e il futuro in modo positivo(Caprara et al.,2012).
Studi precedenti hanno mostrato il ruolo protettivo della P rispetto a stili interpersonali caratterizzati da
ansia ed evitamento (Castellani et al.,2016), stabilità emotiva(Caprara et al.,2012) e prosocialità(Luengo
Kanacri et al.,2017). Tuttavia, nessuno studio sinora ha investigato il contributo della P nella terza
infanzia e nella prima adolescenza. Specificamente, lo studio ha un duplice obiettivo:(1)testare la validità
fattoriale della scala P nella terza infanzia in bambini di scuola primaria(età 6-11) e nella prima
adolescenza(età 11-13), tramite analisi fattoriali esplorative(EFA) e confermative(CFA);(2)testare il
ruolo protettivo della P in relazione a disturbi internalizzanti(INT), esternalizzanti(EXT), problemi
emotivi(EMO) e comportamenti prosociali (PRO).
Metodo: La scala P e lo SDQ(Goodman,1997)sono stati somministrati a 742studenti di scuola primaria e
secondaria in Inghilterra. Nello specifico, il gruppo di calibrazione(N=369)era formato da
219studenti(47.9%maschi)di scuola primaria(M=10.78,DS=.52)e da 150studenti(50.7%maschi)di scuola
secondaria(M=13.58,DS=.92);il gruppo di validazione(N=373)era formato da 202studenti(46%maschi)di
scuola primaria(M=10.71,DS=.52) e da 171studenti(48%maschi) di scuola
secondaria(M=13.18,DS=.93).
Risultati: Nel gruppo di calibrazione, l’EFA ha indicato il modello ad un fattore della scala P come il più
plausibile. Nel gruppo di validazione, la CFA ne ha confermato la struttura monofattoriale. Una CFA
multigruppo (primaria vs secondaria)ha confermato l’invarianza scalare(factor loadings e intercette)della
scala POS, come indicato dal cambio nel ΔCFI<.01 gli="" indici="" di="" fit="" del="" modello=""> scalare sono i seguenti:ΔCFI=.000, χ2(36)=63.599,p<.05 il=""> confronto delle medie latenti tra i due gruppi d’età ha evidenziato che i bambini di scuola primaria
riportavano una P media più alta(μ=3.90)rispetto ai ragazzi di scuola secondaria(μ=3.57). In termini di
validità di costrutto, la P era associata negativamente con INT nella scuola primaria(β=-.550,p<.001> nella secondaria(β=-.617,p<.001 inoltre="" era="" associata="" positivamente="" con="" i="" pro="" sia="" nella="" scuola=""> primaria(β=.468,p<.001 nella="" secondaria="" mentre="" risultava="" negativa="" l=""> tra P e EXT nella primaria(β=-.524, p<.001 nella="" secondaria="" p="" tra="" ed="" emo=""> primaria(β=-.531, p<.001 nella="" secondaria="" p=""> Conclusioni: Questo studio ha dimostrato come la scala P sia valida nella terza infanzia e prima
adolescenza e come la P rappresenti un fattore protettivo per la salute mentale. Le implicazioni pratiche
di questo studio verranno discusse.

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