Pace, politica e società. Gli sviluppi metodologici della Peace Research Agenda
Già prima della Seconda Guerra Mondiale era possibile individuare i primi movimenti per la ricerca scientifica sulla pace sotto il cappello della polemologia, ma è solo in seguito alla Seconda Guerra Mondiale che la Peace Research divenne un filone di studi autonomo volto alla prevenzione di una guerra nucleare o di ulteriori conflitti devastanti per l’umanità. La questione del ‘disarmo’ è pertanto un tema centrale del dibattito sulla pace di questo periodo. Ma è a partire dagli anni Settanta che un nuovo approccio, più maturo e più poliedrico, alla materia inizia a farsi strada. Si entra così nella seconda fase dello sviluppo degli studi per la pace in cui l’attenzione si concentra non più su un significato di ʻpaceʼ (negativa) come stato dei rapporti internazionali antitetico allo stato di guerra, ma su una lettura della stessa come ‘assenza di violenza’ (sia essa diretta, strutturale o culturale). Una pace instaurabile soltanto attraverso un radicale cambiamento sociale, lo sviluppo politico ed economico e l'eliminazione delle disuguaglianze.
La Peace Research oggi si interroga sul tipo di relazioni internazionali necessarie per prevenire, mitigare o risolvere conflitti violenti con un occhio ai problemi posti dall’economia globalizzata, dal diritto internazionale e alla sicurezza nazionale. Interessante in tal senso è l’apporto dato dalla Peace Economics intesa come progettazione della pace in prospettiva economica e sociale.