Smart spaces ai tempi del coronavirus. Editoriale
La realtà urbana compatta è destinata a diventare, in presenza delle
nuove minacce, il luogo definitivo di differenziazione sociale anche di
fronte alla Apocalisse lenta?
Durante la peste del 1575-77 a Venezia, il popolo di Cannaregio fu
confinato in spazi insalubri e ristretti mentre i nobili e i ricchi commercianti sfuggivano al contagio trasferendosi nei loro possedimenti
di campagna dell’entroterra veneto.
A scala più minuta la differenziazione sociale urbana ha inciso oggi
fortemente sulla gestibilità dei mesi di confinamento da parte delle
famiglie, in termini di metri quadri disponibili, quanto in termini di
disponibilità di accesso alle nuove tecnologie.
La forma dell’architettura degli edifici scolastici è chiamata a rispondere al doppio interrogativo del distanziamento e della disponibilità
tecnologica delle famiglie (il “digital divide”) sin da subito.
Il cosa fare nella costruzione degli edifici e delle forme urbane è questione che precede in questa fase il come fare.
Raccogliere idee sul cosa fare è compito di una rivista scientifica. Raccogliere idee sul cosa fare è la motivazione della collezione di scritti
volutamente brevi provenienti da luoghi e culture diverse che proponiamo a seguire.
Abbiamo voluto part