Suolo e paesaggio, le relazioni "necessarie" nei Piani paesaggistici di terza generazione
Il presente contributo illustra le premesse di una ricerca in corso circa la necessità di mettere in gioco il ruolo preminente del suolo – in quanto “capitale naturale” – nell’ambito degli strumenti di pianificazione urbanistico-territoriali e paesaggistici. Il valore che, in questo senso, il suolo assume in una prospettiva di sostenibilità del sistema urbano è dovuto alle sue peculiari e cruciali “capacità di funzionare” (Doran et al., 1994) nei termini evolutivi complessi della sostenibilità. In una visione olistica delle funzioni riconosciute alla risorsa “suolo”, le strategie di difesa dello stesso dal degrado, dovuto a fenomeni di erosione, inondazione, salinizzazione, riduzione della materia organica, contaminazione, desertificazione, e, in parallelo, dal consumo antropico, assumo, di fatto, una logica di ottimizzazione nella gestione e nel controllo del patrimonio territoriale, nella totalità delle sue componenti.
Nello scenario complessivo della pianificazione territoriale e paesaggistica il contributo rappresenta una prima sintesi conoscitiva, utile a definire le principali questioni che ruotano intorno alla “risorsa suolo” e come questa possa essere assunta dai diversi dispositivi di piano.