Segni di continuità e tracce di mutazione per una visione integrata
La valenza esemplificativa della ricerca diretta a far luce sui fenomeni determinanti le attuali strutture fisiche ed espressive di un determinato luogo risiede nelle modalità attraverso cui riconoscere e interpretarne il processo storico, nonché identificarlo quale presupposto e guida sicura dell’operatività. Un adempimento complesso che mentre coinvolge l’apporto di competenze plurime, sostiene il contributo di azioni sinergiche, destinate a produrre nuove sintesi e risolvere il problema senza segmentarlo ne parzializzarne le soluzioni.
La ricerca ha focalizzato l’attenzione sulla città di Oria in Terra d’Otranto, un caso di paesaggio urbano che, fortemente legato al territorio istmico e alla sua organizzazione, assume quella rilevanza che lo qualifica un caposaldo dell’insieme sistemico delle città messapiche.
Al riguardo, è utile riflettere in merito all’estensione progressiva e ineludibile del concetto di ‘testo-contesto’; parimenti, è opportuno ragionare sulla dialettica sviluppo-tutela che spesso mostra difficoltà a trovare spazi integrati di condivisione progettuale; tutto ciò mostra il senso del contenuto della ricerca rivolta soprattutto a intendere la “processualità di mutazione” facendo in modo che - in stretta interconnessione fra tutela, scelte di sviluppo e strategie di assetto - il cosiddetto ‘sistema di controllo’ definisca il giusto “grado di trasformabilità” in modo che ogni prevista modificazione venga relazionata correttamente al processo storico di stratificazione.;
E’ nota l’estrema varietà di atteggiamenti che oscillano su questi temi tanto da stabilire approcci di settore che, di frequente, provocano artificiose contrapposizioni; non si tratta di problemi nuovi, ma l’esperienza condotta su Oria apre a verifiche aggiuntive degne di ulteriori approfondimenti.