Elettrofisiologia corticale dello sleep onset nell'età evolutiva: descrizione delle caratteristiche temporali e topografiche
Componente | Categoria |
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Luigi De Gennaro | Aggiungi Tutor di riferimento (Professore o Ricercatore afferente allo stesso Dipartimento del Proponente) |
Le transizioni veglia-sonno, come l'addormentamento e il risveglio, rappresentano un contesto privilegiato per lo studio del sonno locale. Durante lo sleep onset (SO) l'attività EEG a elevata frequenza tipica della veglia tende a diminuire fino alla comparsa dello st.1, in cui si osserva un'attività più sincrona (theta). Lo st.2, riconosciuto come effettiva comparsa del sonno mostra un un aumento uniforme di attività 1-16 Hz, mentre le potenze spettrali EEG delle frequenze rapide decrementano. Il delta riveste un ruolo cruciale in questo processo: durante la transizione veglia-sonno l'incremento progressivo dell'attività delta presenta un gradiente antero-posteriore. Un solo lavoro ha indagato lo SO in età evolutiva, suggerendo, preliminarmente, alcune differenze a carico dei processi di sincronizzazione tra adulti e bambini, ascrivibili alle peculiari caratteristiche del sonno durante il neurosviluppo. Il presente progetto rappresenterebbe il primo studio volto ad esplorare il profilo EEG del processo di SO in età evolutiva, descrivendone le caratteristiche topografiche e temporali. 20 preadolescenti saranno registrati mediante polisonnografia per un'intera notte di sonno. Il loro addormentamento sarà poi confrontato con un gruppo di adulti. Per valutare la topografia dell¿addormentamento saranno confrontati i 5 min preSO con quelli postSO. Le potenze spettrali medie per ciascun intervallo saranno confrontate (t-test) per ogni bin di frequenza (0.5-24 Hz). Il profilo temporale dello SO sarà indagato considerando le epoche precedenti lo SO e il primo ciclo di sonno NREM. Infine, il confronto tra preadolescenti e adulti si focalizzerà sulle seguenti variabili: ratio delta/beta (indice di attivazione) e banda delta. Stante le variazioni che il sonno subisce in parallelo alla maturazione cerebrale nel corso del neurosviluppo, si ipotizza che le maggiori differenze tra fasce d'età saranno a carico delle onde più lente, sia in termini topografici che temporali.