Roma e i fuochi di allegrezza. Architettura e strutture effimere: dalle feste barocche, all¿Esposizione di Belle Arti, agli spettacoli per la Moda.

Anno
2021
Proponente Leone Spita - Professore Associato
Sottosettore ERC del proponente del progetto
PE8_3
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Roberto Valle Componenti strutturati del gruppo di ricerca
Andrea Carteny Componenti strutturati del gruppo di ricerca
Marco Sorrentino Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca
Alessandra Capanna Componenti strutturati del gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
KENGO KUMA Architetto e professore The University of Tokyo Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
PAOLO PORTOGHESI Architetto e professore Emerito Sapienza Università di Roma Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
OLGA STRADA Già Direttrice dell'Istituto italiano Istituto italiano di Cultura di Mosca Ministero degli Affari di Cultura di Mosca Esteri Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
RENATA GRAVINA Dottore di Ricerca in Storia dell'Europa Sapienza Università di Roma Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
GIAMPIERO MELE Professore Associato - Direttore di Accademia del Lusso di Roma e Milano Accademia del Lusso: Scuola di Moda e Design Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
Abstract

La ricerca si propone di affrontare la cultura materiale e identitaria dell¿architettura effimera nella città di Roma dalle feste barocche, passando per l¿Esposizione di Belle Arti nel 1911, agli spettacoli per la Moda organizzati nelle piazze romane alla fine del secolo scorso.
Nonostante la provvisorietà della maggior parte delle realizzazioni, gli apparati seicenteschi, l¿Esposizione a Valle Giulia e gli allestimenti scenici che chiudevano la settimana dell¿Alta Moda romana lasciano un segno forte nel tessuto urbano.
Nata per la città, la «festa spettacolare» lascia tracce perenni nello spazio della città.
Agli architetti, ¿tecnici dell¿immagine¿ è affidata la realizzazione e la sovrintendenza ai lavori che, dal Seicento in avanti, fanno dell¿effimero un metodo di prassi architettonica, pittorica e scultorea.
Nel Barocco il teatro rimane nei palazzi delle élites mentre le macchinazioni effimere sono lo spettacolo per tutti. Nella seconda metà del Novecento, prima della rivoluzione informatica, i défilé sono ancora eventi esclusivi per una selezionata clientela di personaggi famosi e compratori internazionali, mentre la Moda -celebrata in piazza di Spagna e in piazza Navona sul finire del secolo - perde il suo valore elitario e diventa attraverso il mezzo televisivo un avvenimento aperto a tutti.
Al pari della festa barocca nelle piazze, lo spettacolo della Moda in televisione si propone in quanto fatto globale che investe la città di Roma e la promuove.
Nel contesto della festa in cui la società tutta intera si esprime a sé stessa, lo spettatore viene riassorbito in uno spazio abitato da allegorie e si dispiega la volontà costruttiva legata all¿effimero.
L¿obiettivo della ricerca è approfondire le ultime tendenze in fatto di architettura effimera legata alla festa, agli eventi e al lifestyle e indagare l¿innovazione e la sperimentazione architettonica degli spazi dedicati alla produzione, alla vendita e all¿esibizione dei prodotti del fashion realm.

ERC
PE8_3, SH5_7, SH5_8
Keywords:
ARCHITETTURA, DESIGN DELLA MODA, ALLESTIMENTO, DISEGNO URBANO, STORIA

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