Il controllo della biocontaminazione aerotrasportata, in ambienti di lavoro e in ambito ospedaliero, riguardo sia l'aria ambiente sia generici substrati (superfici di impianti aeraulici e/o dispositivi biomedici e/o superfici presenti negli ambienti) è di fondamentale importanza e rinnovato interesse alla luce della pandemia da SaRS-COV2. L'uso di mezzi fisici, quali le radiazioni elettromagnetiche, è diffuso a vari livelli, per la disinfezione di aria e acqua e la pulizia di dispositivi. Il Progetto intende approfondire e ampliare lo studio già intrapreso dai/lle proponenti sull'efficacia della radiazione ultravioletta direttamente impiegata su filtri assoluti di impianti di condizionamento dell'aria (HVAC), sia per abbattere la carica microbica nel flusso d'aria immesso negli ambienti, sia per prolungare la vita operativa dei filtri. La ricerca intende anche indagare l'uso di aerosol o vapore di H2O2 in impianti HVAC per la sanificazione di aria e superfici. Poiché buona parte delle infezioni si sviluppa a partire dalla presenza di biofilm batterico nonché dalla disponibilità di supporti di ancoraggio per le popolazioni di microrganismi, la ricerca si propone altresì di valutare l'uso della radiazione UV-C e dell'iniezione di H2O2 come strumenti sia di inibizione (ad ancoraggio di popolazioni e a formazione e sviluppo di biofilm su superfici e supporti non ancora colonizzati) sia di distruzione in caso di biofilm esistenti.
La ricerca si avvale di apparati in parte già disponibili, di cui va ripristinata l'operatività, e di sezioni di prova da realizzare, anche con la collaborazione di SagiCofim s.p.a., azienda leader nel settore della qualità dell'aria (IAQ).
Si prevedono attività di simulazione numerica dei flussi attraverso mezzi porosi (filtrazione) e dell'interazione di questi con la radiazione elettromagnetica e con l'agente chimico. Si verificherà la prestazione di eventuali innovazioni impiantistiche mediante un modello di analisi di rischio quantitativa