La ricerca si propone di analizzare la politica italiana nel contesto del sistema delle relazioni internazionali nell'area del Medio Oriente. Tale regione venne completamente riorganizzata al termine della prima guerra mondiale, dopo il crollo dei grandi Imperi multinazionali, e il suo sviluppo venne affidato alle Società delle Nazioni e al sistema dei Mandati. Proprio attraverso lo studio della documentazione della Commissione permanente dei Mandati, presieduta dall'italiano Alberto Theodoli di Sambuci, la ricerca si propone di analizzare, da una parte, la politica estera italiana in tale regione, dall'altra, il ruolo dell'Italia all'interno delle istituzioni internazionali. Si tratta di fonti scarsamente utilizzate dalla storiografia, che tuttavia possono risultare di grande interesse per comprendere il delicato intreccio di dinamiche regionali e internazionali per la storia geopolitica di una regione che fin dal primo dopoguerra è una delle più problematiche e conflittuali dello scenario internazionale. Studiando anche lo sviluppo dei movimenti sionisti in Italia e i rapporti con il governo in Roma in considerazione del progetto di incrementare l'immigrazione ebraica in Palestina, la ricerca si propone di proseguire fino al secondo dopoguerra e alla nascita dello Stato d'Israele che ha modificato irrimediabilmente gli equilibri e proiettato il sistema internazionale verso un nuovo ordine in cui da una parte l'Italia si andò rapidamente riposizionando, dall'altra i mandati saranno sostituiti dai trusteeship sotto l'egida delle Nazioni Unite.