Miscele di copolimeri a blocchi e sali biliari per la veicolazione di specie farmacologicamente attive
Componente | Categoria |
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Maria Rosa Festa | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Alessandra Del Giudice | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Natalie Solfrid Gjerde | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Luciano Galantini | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
La somministrazione di specie farmacologicamente attive sempre più di frequente viene operata mediante la loro veicolazione all'interno di opportuni carriers di dimensioni nanometriche. I copolimeri a blocchi costituiti da unità di polietilen glicole (PEG) e polipropilen ossido (PPO), secondo il motivo PEGx-PPOy-PEGx, in acqua si ripiegano su sé stessi organizzandosi a formare aggregati micellari di dimensioni nanometriche di tipo core-shell (core costituito dalle unità PPO; corona polare costituita dalle unità PEG). Questi aggregati sono in grado di solubilizzare specie idrofobiche nel core apolare. Per la veicolazione di specie idrofiliche è necessario ricorrere all'uso di agenti coadiuvanti. Nel passato il gruppo di ricerca del proponente ha messo a punto con successo una coformulazione di pluronici e il sale biliare colato di sodio per l'efficace solubilizzazione del farmaco antitumorale cationico doxorubicina~HCl (DX) che ne ha consentito la solubilizzazione nel core idrofobico in quantità terapeuticamente rilevanti, come evidenziato da studi in-vitro condotti su diverse linee cellulari.
Lo scopo che si prefigge di raggiungere il presente progetto di ricerca è estendere il grado di conoscenza sia della dinamica di solubilizzazione della DX nel dominio apolare delle micelle di pluronici (investigando sull'esatta natura delle forze che entrano in gioco tra DX e NaC) sia di variare il tipo di pluronici impiegati (questo allo scopo di verificare la possibile preparazione di coformulazioni NaC/pluronici con temperature di micellizzazione (cmt) inferiori a quella del pluronico F127 (x=100; y= 65) usato in precedenza (cmt> 35 °C).
Si prevede inoltre di coniugare un opportuno probe fluorescente al colato di sodio in modo da poterne seguire il fato una volta all'interno delle cellule. Quest'ultima parte del lavoro sarà condotta in collaborazione col gruppo di ricerca del Prof. Sergio Moya presso il CIC biomaGUNE (San Sebastian - Spagna).