La democrazia liberale e la sfida dell'eccezione
Componente | Categoria |
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Mariano Croce | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Andrea Salvatore | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Negli ultimi due decenni, il tema della legislazione di emergenza è riemerso con nuovo vigore nel dibattito filosofico-politico, soprattutto, ma non solo, in relazione alla guerra al terrorismo e alla pandemia da COVID-19. La legislazione di emergenza è tale per cui l¿azione del Governo può aggirare alcuni dei vincoli propri dello stato di diritto. La presente ricerca guarda al recentissimo dibattito per proporre una via d¿uscita alla contrapposizione rigida tra eccezionalismo e anti-eccezionalismo. L¿eccezionalismo è quella prospettiva secondo cui l¿azione del potere emergenziale non può essere valutata con il metro della giustizia ordinaria. A esso si contrappone la prospettiva opposta, secondo cui anche le emergenze devono essere subordinate a un rigorosissimo principio di legalità. Mediante una nuova esegesi delle fonti teoriche dell¿eccezionalismo, la ricerca mostrerà in primo luogo che anche i difensori più noti dell¿eccezione si sono sempre dimostrati diffidenti rispetto a tale strumento di governo. Sulla scorta di quest¿analisi, si cercherà di capire quale modello di politica democratica possa essere più adatto alla gestione delle crisi, là dove queste richiedono decisioni spedite ed efficaci. La ricerca metterà a confronto due modelli di gestione democratica delle emergenze: sostanzialista vs. costituente. Il primo insiste sulla difesa di alcuni, limitati modelli di vita comunitaria, imperniati su un novero ristretto di principi e valori. Secondo tale modello, il miglior modo per governare le emergenze è dopoliticizzarne la portata e assicurare una omogeneità sostanziale del popolo, che ne assicuri la spontanea conformità alle decisioni prese dall¿amministrazione. Il secondo individua nelle emergenze l¿occasione di rivedere, in senso migliorativo, l¿ordinamento dello Stato, utilizzando procedure apposite che consentano ai rappresentanti della cittadinanza di porre rimedio ai limiti della legislazione ordinaria messi in evidenza dalla crisi in atto.