Ricostruire la storia del diritto pubblico romano è estremamente complicato; pochi i testi, succinti e (apparentemente) disomogenei, riconducibili per lo più ad autori riportati da fonti non giuridiche. Tali lacune hanno generato, negli studiosi, la convinzione che la giurisprudenza romana non si sia occupata del diritto pubblico, perdendo però di vista il fondamentale significato della scelta, fatta e
dichiarata da Giustiniano, di separare i testi giurisprudenziali relativi a materie non pianamente riconducibili al diritto privato, espungendoli quasi del tutto dalla struttura del Digesto per consegnarli così all'oblio. Tutte le difficoltà per comprendere lo ius publicum Romanum conseguono a questa scelta di Giustiniano.
Eppure, nelle fonti romane, appaiono numerosi riferimenti a riflessioni giurisprudenziali circa categorie giuspubblicistiche. Nasce, allora, la convinzione per cui la ricostruzione dello ius publicum non solo sia possibile, ma debba passare attraverso il lessico ad esso proprio, che sia specificamente tecnico, cioè giurisprudenziale.
Per la realizzazione e la divulgazione di tale lessico, sarà privilegiato lo strumento elettronico. Esso, meglio di quello cartaceo è fruibile universalmente e secondo schemi di ricerca più precisi e capillari. Inoltre, la telematica favorirà la rapida diffusione della conoscenza degli esiti del progetto nonché la diffusa partecipazione ai lavori per la creazione del lessico, attraverso proposte di integrazioni ed emendamenti che gli studiosi potranno avanzare in tempo reale. La piattaforma che renderà pubblicamente visibile il lessico utilizza il server della Facoltà di Giurisprudenza.
Alla realizzazione del progetto, oltre a personale strutturato, assegnisti e dottorandi, parteciperanno studenti di apposito progetto PCTO-Sapienza ed esperti qualificati nel settore informatico, come esemplarmente l'Istituto di Informatica Giuridica e Sistemi Giudiziari del Consiglio Nazionale delle Ricerche.