Complessi polielettrolitici a base polissacaridica per applicazioni biomediche.
Componente | Categoria |
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Luisa Maria Migneco | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Clarissa Ciarlantini | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Andrea Martinelli | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
I polisaccaridi sono materiali naturali molto impiegati nel settore medico data la loro non tossicità, biocompatibilità e biodegradabilità. Il chitosano, in particolare, possiede proprietà chimico-fisiche e biologiche uniche che lo rendono un materiale molto utilizzato non solo in medicina ma anche nel settore alimentare, chimico, in cosmetica, nel trattamento delle acque, nell¿estrazione e nel recupero dei metalli. La versatilità di tale polimero è dovuta alla presenza di numerosi gruppi funzionali che possono permettere modificazione del materiale garantendo un notevole miglioramento di molte delle proprietà fisiche tra cui solubilità, resistenza termica e meccanica.
In questi ultimi anni, la ricerca in ambito medico è maggiormente diretta alla variazione delle proprietà biologiche in termini di produzione di sistemi biomimetici, cioè strutture che possano imitare la matrice extracellulare (ECM) in modo da garantire un migliore riconoscimento da parte dei tessuti biologici.
A tale scopo, nella presente ricerca si produrranno matrici porose polielettrolitiche (PEC) biomimetiche, a partire da due polisaccaridi, alginato (AL) e chitosano (CS), impiegati a diversi rapporti molari. Tali sistemi saranno reticolati fisicamente con cloruro di calcio al fine di migliorare la loro resistenza meccanica e la stabilità in ambiente acquoso. I PEC saranno poi resi biomimetici mediante introduzione o di molecole bioattive, quali eparina o acido ialuronico, o di gruppi funzionali simili a quelli presenti nella ECM. In quest¿ultimo caso si potranno ottenere matrici non solo biomimetiche ma anche con proprietà antimicrobiche e bioattive migliorate. I sistemi realizzati, scaffold, micro- o nano-particelle, potranno avere applicazioni nella rigenerazione tissutale, nel rilascio di molecole bioattive o nel wound healing.