La proposta di dedicare uno studio alla cattedrale di S. Maria di Vescovio in Sabina, principale polo religioso e politico della regione, nasce dalla constatazione che restano tuttora poco indagati importanti aspetti relativi alla stratificazione architettonica e all'esteso apparato decorativo pittorico dell'edificio. La sequenza degli interventi spazia dalla tarda età longobarda per giungere fino al primo Trecento, denotando una stretta relazione con altri monumenti del territorio (abbazia di Farfa, collegiata di Otricoli) ma anche con quelli della città di Roma, questi ultimi non ancora adeguatamente focalizzati. Nello stato degli studi si riscontrano pareri contrastanti sia nel caso del ciclo di affreschi con Storie testamentarie della navata, sia riguardo gli interventi architettonici del presbiterio altomedievale e le sue fasi di restauro romaniche. L'esigenza di programmare ulteriori indagini per cercare di risolvere o chiarire maggiormente, tali problematiche è alla base del presente progetto di ricerca, che si avvarrà del supporto di tecnologie avanzate quali il laser scanner Leica ScanStation P20, per il rilievo e la rappresentazione tridimensionale di monumenti, e l'AICON SmartScan, per la scansione di manufatti. Tale strumentazione, insieme ai relativi software informatici, è stata acquisita - tramite il finanziamento Medie e Grandi Attrezzature di Ateneo del 2014 e 2018 - dai Dipartimenti di Scienze dell'Antichità e di Storia dell'Arte e dello Spettacolo (oggi Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo). L'utilizzo di tali attrezzature consentirà di comprendere la forma della struttura, tramite una ricostruzione virtuale del monumento, la ricollocazione degli arredi scolpiti, per arrivare in sintesi a una ricostruzione oggettiva e scientificamente aggiornata della chiesa, insieme alle sue decorazioni e cicli pittorici; i risultati emersi dall'analisi autoptica verranno poi riversati in una pubblicazione monografica sull'edificio.