Ruolo del Regorafenib come opzione terapeutica di II linea nelle recidive di glioblastoma: valutazione dei benefici nei pazienti già sottoposti a trattamento radioterapico e chemioterapico con temozolomide.

Anno
2021
Proponente Vitaliana De Sanctis - Professore Associato
Sottosettore ERC del proponente del progetto
LS7_6
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Cecilia Vitiello Componenti strutturati del gruppo di ricerca
Mattia Falchetto Osti Componenti strutturati del gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
Anna Maria Ascolese dirigente medico Az Os Universitaria S Andrea Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
Abstract

Il glioblastoma è il più comune e più maligno (IV grado WHO) tra i tumori primitivi di origine gliale negli adulti. Nel 70% dei casi viene diagnosticato in un'età compresa tra 45 e 70 anni; si localizza prevalentemente negli emisferi cerebrali, ma può presentarsi in tutto il sistema nervoso centrale. Si caratterizza per un andamento rapidamente progressivo, mostrando una sopravvivenza globale di circa 15 mesi dalla diagnosi.
Il trattamento standard prevede l'intervento chirurgico al fine di ottenere un'accurata diagnosi istologica, rimuovere per la maggior estensione possibile la massa tumorale, evitando compromissione delle funzioni neurologiche. Essendo una neoplasia infiltrante, la chirurgia non consente di ottenere risultati efficaci in termini di radicalità, motivo per cui è necessario proseguire l'iter terapeutico con trattamento radiante e chemioterapico a base di temozolomide concomitante, e a seguire cicli di chemioterapia adiuvante.
In caso di recidiva non ci sono strategie terapeutiche ben definite, e la scelta è in genere un reintervento chirurgico seguito da eventuale trattamento adiuvante con radioterapia associata a temozolomide o in alternativa chemioterapia di II linea con lomustina (un agente alchilante sintetico).
Lo studio REGOMA (Gennaio 2019) ha mostrato un incoraggiante beneficio sulla sopravvivenza globale nei pazienti con recidiva di glioblastoma, già trattati con radioterapia e chemioterapia a base di temozolomide. Il Regorafenib potrebbe dunque candidarsi come nuovo potenziale trattamento in questa categoria di pazienti e merita di essere investigato in uno studio di fase 3.
L' obiettivo di questo studio è di analizzare l'effetto del Regorafenib associato a trattamento radiante, nelle recidive di glioblastoma già trattate secondo gli standard terapeutici, in modo da poter contribuire
nell' individuare le indicazioni terapeutiche ed analizzare i profili di efficacia e tollerabilità di questo farmaco in questa categoria di pazienti

ERC
LS6_4, LS4_6
Keywords:
RADIOTERAPIA, TERAPIA BIOLOGICA, ONCOLOGIA

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