Ruolo della iperattivazione basale delle cellule del sistema monocito-macrofagico nella patogenesi della polimialgia reumatica
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Rossana Scrivo | Aggiungi Tutor di riferimento (Professore o Ricercatore afferente allo stesso Dipartimento del Proponente) |
La polimialgia reumatica (PMR) è una patologia infiammatoria cronica che colpisce soggetti di età pari o superiore a 50 anni, caratterizzata da dolore ai cingoli scapolare e pelvico, rigidità mattutina e limitazione funzionale. La patogenesi è sconosciuta. La terapia si basa sui glucocorticoidi (GC) e, nei casi refrattari, sull'utilizzo di methotrexate o tocilizumab. La terapia con i GC deve essere mantenuta per lunghi periodi di tempo per l'elevato rischio di recidiva. Trattandosi di pazienti di età avanzata, la terapia prolungata con GC può non essere ben tollerata, maneggevole o sicura per la frequente presenza di complicanze o comorbidità. Scopo di questo studio è chiarire se uno stato di iperattivazione basale delle cellule del sistema monocito-macrofagico possa determinare un'esagerata risposta ai trigger che scatenano la malattia. Inoltre, ci proponiamo di valutare gli effetti biologici (su monociti e macrofagi) dei GC e di tocilizumab. Verranno arruolati pazienti con diagnosi di PMR (criteri EULAR/ACR 2012) in fase attiva e non attiva. Soggetti sani appaiati per età e sesso saranno reclutati come controlli. I pazienti saranno sottoposti ad ecografia del cingolo pelvico e scapolare e a un prelievo di sangue venoso, da cui si procederà all'estrazione dei monociti-macrofagi. Questi verranno stimolati in vitro con lipopolisaccaride (LPS) e in seguito co-trattati sia con LPS che con GC o tocilizumab per valutare l'eventuale espressione di molecole di attivazione.
L'evidenza di un'iperattivazione basale monocito-macrofagica avrebbe importanti ricadute sia per quel che riguarda le conoscenze sulla patogenesi della malattia che per le possibili nuove strategie terapeutiche. Inoltre, la valutazione della modulazione dell'attivazione monocito-macrofagica post trattamento con GC e tocilizumab permetterebbe di chiarire l'effetto biologico della terapia a livello delle cellule dell'immunità innata e di individuare un approccio terapeutico più mirato e GC-sparing.