Il ruolo cenologico e paesaggistico delle specie del genere Quercus nella vegetazione naturale potenziale di alcune aree protette ad elevato grado di biodiversità vegetale dell'Italia centro-meridionale in risposta ai cambiamenti climatici.
Componente | Qualifica | Struttura | Categoria |
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Oliver Gailing | Professore | Forest Genetics and Forest Tree Breeding University of Goettingen | Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca |
Paola Fortini | Professore associato | Dipartimento di Bioscienze e territorio Università del Molise | Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca |
La pianificazione e la progettazione ambientale non possono prescindere dal contributo fondamentale dell'Ecologia vegetale, della Floristica e della Tassonomia. Le politiche ambientali attuali indirizzate verso la salvaguardia della diversità enfatizzano come biomi e formazioni vegetali ma anche i più piccoli microecosistemi, o addirittura l'estremamente multidisciplinare "Paesaggio" necessitano dell'esatta identificazione delle specie e della definizione del loro ruolo nelle comunità vegetali. Le comunità forestali sono ecosistemi pluristratificati dove le specie arboree influenzano qualitativamente e quantitativamente la composizione specifica e l'ecologia del sottobosco. Le caratteristiche bioclimatiche della Penisola italiana fanno sì che la quasi totalità del territorio presenti una vocazione forestale. Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici recenti mettono a rischio il funzionamento degli ecosistemi forestali e spingono verso la ricerca di tipologie capaci di resistere alla sempre crescente aridità. Nella Penisola italiana il genere Quercus svolge un ruolo predominante tanto in termini di diversità specifica quanto di copertura globale sul territorio. L'Italia è il paese europeo con la più alta biodiversità specifica di querce ospitando un numero di specie che varia da 11 a 18. L'indeterminatezza del numero complessivo risiede nel fatto che alcune entità, quali ad esempio Quercus pubescens (roverella) o Quercus petraea (rovere) mostrano una elevata variabilità morfologica per cui all'interno dei loro gruppi collettivi sono state proposte numerose altre specie. Il presente lavoro è finalizzato ad uno studio sulla diversità genetica, tassonomica e d ecosistemica delle querce caducifoglie di alcune aree protette dell'Appennino finalizzata alla stesura della carta della vegetazione potenziale e della qualità ambientale, strumenti questi necessari ai fini di una pianificazione territoriale realmente sostenibile.