La fisiopatologia della rigidità nella Malattia di Parkinson: uno studio neurofisiologico con strumentazione robotica
Componente | Categoria |
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Andrea Fabbrini | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Paolo Missori | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
La Malattia di Parkinson (MP) si caratterizza clinicamente per la presenza di bradicinesia, tremore a riposo e rigidità. Sebbene i meccanismi fisiopatologici alla base di bradicinesia e tremore siano stati in parte chiariti, rimane ad oggi tuttora dibattuta l¿interpretazione fisiopatologica della rigidità. Ciò è dovuto alle difficoltà tecniche nelle misure obiettive del tono muscolare e nel discriminarne le componenti meccaniche (proprietà visco-elastiche) dal contributo riflesso dell¿attività neuronale (attivazione dei motoneuroni alpha spinali). Ad oggi infatti, la valutazione del tono muscolare si avvale ancora di scale cliniche soggettive che seppur immediate e di facile attuazione, risentono notevolmente dell¿esperienza dell¿operatore e presentano pertanto una bassa riproducibilità. Pertanto, nel presente studio al fine di misurare oggettivamente il tono muscolare in pazienti con MP e la risposta farmacologica alla somministrazione di L-Dopa, ci proponiamo di utilizzare uno strumento robotico dotato di servomotore in grado di misurare obiettivamente il tono muscolare da specifici muscoli dell¿arto superiore. Inoltre, tale strumento consente di estrapolare attraverso un algoritmo dedicato, le componenti principali del tono muscolare tra cui la componente viscosa, elastica e neurale. Al fine inoltre di chiarire nel dettaglio il contributo neurale alla rigidità. ci proponiamo di sincronizzare il robot con la registrazione EMG di superficie. In particolar modo, ci proponiamo di costruire delle curve input-output al fine di verificare cambiamenti di tono muscolare a livello dei muscoli flessori dell¿avambraccio al variare della velocità angolare e dell¿ampiezza dell¿estensione articolare del carpo. A tal fine recluteremo 20 pazienti affetti da MP e 20 soggetti sani di controllo. Confronteremo in un sottogruppo di pazienti inoltre i valori ottenuti prima e dopo somministrazione di L-dopa.