35 anni di storie dall'Archivio del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza
Componente | Categoria |
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Ilaria Schiaffini | Aggiungi Tutor di riferimento (Professore o Ricercatore afferente allo stesso Dipartimento del Proponente) |
Il progetto si propone di studiare l'archivio del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea per trarne un inventario e una pubblicazione volta a ricostruire la storia dell'istituzione, individuandone i caratteri salienti.
Istituito nel 1986 presso il Palazzo del Rettorato della Sapienza, il MLAC ha appena celebrato 35 anni di vita, scanditi da importanti mostre e da una ricca proposta di eventi culturali, mantenendo sempre una vocazione laboratoriale volta ad avvicinare gli studenti al mondo dell'arte contemporanea, invitandoli a rivestire un ruolo attivo anche attraverso lo svolgimento di tirocini curriculari. In questo si può cogliere il tratto distintivo del MLAC, che si connota come un unicum nel panorama dei musei universitari italiani.
Sin dalla sua genesi, l'identità del museo si lega a doppio filo con quella della Sapienza, come dimostra la sua collocazione in un punto preminente della città universitaria e la sua afferenza al circuito del Polo Museale, nonché la sua forte vocazione didattica e critica, promossa in continuità con l'insegnamento della storia dell'arte praticato nell'Ateneo già da Lionello Venturi. Il MLAC nasce infatti applicando l'idea di "didattica aperta" elaborata da Nello Ponente, primo professore di storia dell'arte contemporanea dell'Ateneo. Ma come evolve il modo in cui il museo fa interagire gli studenti con artisti e critici? Quali sono le declinazioni che i vari direttori hanno attribuito all'approccio sperimentale connaturato nella mission del museo? Quali scelte hanno guidato la programmazione nel corso degli anni?
Tale progetto intende rispondere a questi e altri quesiti, attraverso un inedito studio dei notevoli materiali d'archivio esistenti all'interno del museo, che andremo a riordinare e valorizzare. L'esito finale della ricerca non si limiterà a una storia delle esposizioni, ma arriverà a enucleare quelle che si sono profilate come le tematiche rispetto alle quali l'istituzione si è dimostrata più sensibile.