Il timore di una normalizzazione dei discorsi d'odio soprattutto all'interno degli spazi digitali è diventato il leit motif che segna molte riflessioni sulle caratteristiche dell'attuale ecosistema mediale, al punto da costituire un vero pericolo per il funzionamento delle democrazie contemporanee. Pur in presenza di una diffusione del fenomeno crescente e comune a molte società contemporanee, è indubbio che vi siano alcuni paesi più propensi di altri a produrre e mettere in circolazione messaggi che possono essere ricondotti all'Hate Speech. L'individuazione delle ragioni alla base di una diversa diffusione del fenomeno è il principale obiettivo di questo progetto di ricerca. Riteniamo, infatti, che vi siano condizioni in grado di incidere significativamente sull'espansione dei discorsi di odio negli specifici contesti. In termini operativi, il progetto si articola in tre step: un primo step dedicato alla costruzione di un framework teorico che, riferito a livello cross-national, possa dare conto della rilevanza di alcune condizioni nella presenza di discorsi di odio; un secondo step mirato a individuare indicatori quantitativi - da trasformare poi in indici - riferiti alle dimensioni individuate nel framework; un terzo step finalizzato a costruire cluster di paesi omogenei al loro interno riguardo agli indici costruiti da porre in relazione, tramite modelli di regressione, con gli episodi di hate speech riferiti agli stessi paesi.