La fragilità è una condizione caratterizzata dalla riduzione delle riserve omeostatiche dell'organismo e, di conseguenza, da un'aumentata vulnerabilità ad agenti stressanti esogeni ed endogeni che espone l'individuo a un maggior rischio di sviluppare eventi avversi e traiettorie sfavorevoli dello stato di salute. In neurologia la fragilità è stata studiata estensivamente nella malattia di Alzheimer ma non nella malattia di Parkinson. L'obiettivo del presente progetto sarà quello di indagare i possibili correlati clinici, neurofisiologici e neurobiologici della fragilità nella malattia di Parkinson, attraverso la somministrazione di un indice di fragilità (Frailty Index) appositamente progettato per questa patologia. A tale scopo saranno arruolati 150 pazienti affetti da malattia di Parkinson ai quali saranno somministrate una serie di scale cliniche atte a valutare le caratteristiche demografiche e la gravità dei sintomi motori e non motori. Il Frailty Index sarà calcolato mediante un questionario generato seguendo una procedura standard che prenda in esame 50 deficit multidimensionali legati all'età (inclusi segni, sintomi, ADL, IADL, anomalie di laboratorio e comorbidità). Inoltre i pazienti affetti da malattia di Parkinson saranno sottoposti a uno studio neurofisiologico mediante stimolazione magnetica transcranica al fine di indagare la possibile correlazione tra fragilità ed eccitabilità/plasticità corticale. Al fine di indagare la possibile correlazione tra fragilità e alterazioni quantitative della alfasinucleina , verrà raccolta una quantità minima di 1 ml di saliva da ciascun soggetto e attraverso un saggio immunoenzimatico (ELISA) verranno misurate diverse forme di a-sinucleina (totale ed oligomerica).