Studio dell'attività antibatterica, antivirulenza e antibiofilm di oli essenziali contro ceppi clinici di Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa isolati da pazienti con fibrosi cistica
Componente | Categoria |
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Laura Selan | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Nella ricerca di nuovi farmaci antimicrobici, i composti di origine naturale hanno avuto sempre un peso rilevante. Tuttavia, la diffusione dell'antibiotico-resistenza ha rallentato fortemente l'espansione del mercato.
Un approccio innovativo prevede l'utilizzo di molecole in grado di colpire selettivamente la virulenza batterica. La strategia anti-virulenza mira a inibire specifici meccanismi dell'infezione, essenziali per la persistenza del patogeno (superamento delle difese dell'ospite, secrezione di tossine, adesione e formazione di biofilm, etc.), senza interferire con la vitalità dei microrganismi.
Il biofilm è una manifestazione fenotipica dei batteri che contribuisce alla selezione di multiresistenze. I batteri in forma sessile (biofilm) sono responsabili di infezioni croniche difficili da eradicare. Le infezioni batteriche persistenti pongono seri problemi di salute per l'uomo, soprattutto per malattie croniche gravi tra le quali la fibrosi cistica (FC). La FC è una malattia genetica che provoca alterazione nelle secrezioni di molti organi, tra i quali i polmoni, dove il muco caratterizzato da un'elevata densità tende a ristagnare nei bronchi, generando infezioni e infiammazione ingravescenti. Dopo uno stato iniziale di malattia acuta, batteri come Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus possono stabilire infezioni persistenti, formando appunto biofilm.
Tra i composti di origine naturale stanno acquisendo crescente interesse gli oli essenziali, miscele chimiche complesse provviste di diverse bioattività tra cui spicca il potere antimicrobico.
Obiettivo del progetto è lo studio dell'attività antibatterica, anti-virulenza e anti-biofilm di oli essenziali contro ceppi di P. aeruginosa e S. aureus isolati da pazienti con FC.
Queste miscele complesse possono essere utilizzate in sinergia con antibiotici convenzionali, per ridurne la concentrazione terapeutica, evitando l'insorgenza di microrganismi mutiresistenti.