La ricerca si propone di fare luce sulle attività di Lionello Venturi dalla data del ritorno in Italia (1945) sino alla scomparsa (1961). Venturi, uno dei pochissimi professori universitari a rifiutare l'iscrizione al partito fascista, dal 1931 si rifugiò prima a Parigi, poi a New York, città nelle quali proseguì un'attività di studioso e critico iniziata nel secondo decennio del `900. Riapprodato in Italia sceglie come sede universitaria la Sapienza e torna a essere una delle figure dominanti della storia dell'arte italiana, come docente, storico, critico, giornalista e organizzatore di cultura. La ricerca si propone di studiare le attività di Venturi in questa fase, con riguardo particolare all'arte contemporanea, esaminando i rapporti intrattenuti con colleghi e artisti, ad es. con gli Otto, l'influsso avuto come docente, l'appoggio alle iniziative della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, la partecipazione a organismi internazionali quali il CIHA o l'AICA. Si tratta di una fase meno indagata della sua vita, ma di notevole interesse, perché Venturi fu sia protagonista attivo nella vicenda dell'arte italiana fra gli anni `40 e `50, sia artefice assieme ad altri del ripensamento storiografico della tradizione italiana del moderno allora in corso. La ricerca si servirà come strumento privilegiato dell'Archivio di Lionello Venturi (diretto dal proponente della ricerca), donato dalla famiglia del critico alla Sapienza, miniera di materiali di diversa natura, dalle carte e lettere manoscritte alle fotografie, dai rari opuscoli alle comunicazioni ciclostilate o dattiloscritte delle organizzazioni di cui Lionello faceva parte. La ricerca consentirà di condurre, sui materiali oggetto di studio, un esperimento pilota di metadatazione e digitalizzazione dei documenti dell'archivio. I risultati della ricerca saranno presentati in una giornata di studi, dove verranno invitati specialisti di Venturi e studiosi di arte italiana tra il 1945 e il 1960.