Le costruzioni in muratura costituiscono la maggior parte del patrimonio esistente italiano e hanno mostrato una notevole vulnerabilità nei recenti eventi sismici del 2009 a l'Aquila, del 2012 in Emilia, del 2016-2017 in Italia Centrale. La risposta al terremoto delle strutture murarie storiche è caratterizzata da una gerarchia di meccanismi. Qualora la qualità della muratura sia sufficiente a escludere disgregazioni, è necessario curare i collegamenti per giungere a un comportamento scatolare, caratterizzato da maggiori resistenza e robustezza, nonché da una capacità portante residua nei confronti dei carichi di gravità. La maniera di minor costo e di più rapida esecuzione per realizzare i collegamenti è mediante tirantature. La progettazione delle tirantature avviene tuttavia con procedure convenzionali che assumono valori del fattore di comportamento non sempre giustificati dalla capacità di spostamento dei tiranti. Infatti la consuetudine di impiegare barre di acciaio al carbonio filetatte solo all'estremità comporta una notevole riduzione della duttilità dell'elemento strutturale. Il progetto di ricerca si propone quindi di vagliare soluzioni di intervento alternative ma di semplice implementazione, quali l'impiego della filettatura sull'intera lunghezza e/o il ricorso a materiali caratterizzati da un incrudimento più spiccato. Queste soluzioni saranno validate sperimentalmente misurando l'intera curva forza-spostamento. Saranno quindi implementate in un modello dinamico non lineare con danneggiamento, che tenga conto della risposta ciclica della muratura di capochiave. In questo modo si potranno fornire procedure di calcolo semplificate, ma con valori del fattore di comportamento e del fattore di sovraresistenza che siano giustificati dal comportamento fisico del problema in esame.