Memoria autobiografica e procreazione medicalmente assistita: rapporto tra elaborazione dell'esperienza di infertilità e efficacia delle tecniche in gruppi di donne con diverse caratteristiche di rischio psicofisico.
Componente | Categoria |
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Renzo D'Amelio | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Alessia Renzi | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Giuliana Mazzoni | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
La sterilità e l'infertilità sono condizioni che rappresentano un problema di vaste proporzioni in tutto il mondo, e che comportano un profondo disagio sul piano psicologico per gli individui e le coppie coinvolte. Attualmente sono disponibili tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), che permettono alle coppie di realizzare il loro desiderio di genitorialità, ma che contemporaneamente comportano un notevole coinvolgimento delle donne nelle cure mediche, con un forte impatto sulla qualità della vita. Alcune condizioni psicofisiche, come la presenza di aborti precedenti e un'età superiore ai 40 anni, possono esacerbare i vissuti dolorosi, oltre che impattare sulle possibilità di esito positivo delle procedure mediche. Una buona capacità di elaborare gli eventi dal punto di vista emotivo appare un fattore di protezione per lo sviluppo di quadri di disagio psicologico nelle donne in PMA, tanto che gli interventi in questo ambito tendono a rafforzare le competenze emotive delle donne, per far fronte allo stress che derivano dall'infertilità e dellla PMA. Non esistono studi in letteratura che analizzano le memorie autobiografiche delle donne infertili in PMA, nonostante esse rappresentino un indicatore della capacità di far fronte alle esperienze dolorose presenti e passate, e potenzialmente risultare un fattore predittivo del successo del PMA.
Il presente lavoro si pone l'obiettivo di esplorare le caratteristiche delle memorie autobiografiche di donne infertili in PMA, ed il loro rapporto con la capacità individuale delle donne di prendere contatto ed esprimere le proprie emozioni. Tale relazione verrà esplorata in condizioni di rischio diverse, quali la presenza di aborti pregressi (sia naturali che indotti) e un'età over 40, oltre che in un gruppo senza ulteriori elementi di rischio psicofisico. Infine, verrà analizzato il rapporto tra la qualità delle memorie autobiografiche, la capacità di elaborazione emotiva e l'esito delle procedure mediche.