Possibili effetti della dimetil arginina asimmetrica (ADMA) sull¿omeostasi ossea nell¿artrite reumatoide
Componente | Categoria |
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Manuela Di Franco | Tutor di riferimento |
L¿artrite reumatoide (AR) è una patologia caratterizzata da un progressivo danno osseo ed articolare, con conseguente disabilità. La patologia è gravata inoltre da un incremento del rischio di malattia cardiovascolare, legato al fenomeno dell¿aterosclerosi accelerata. La via metabolica delle metil arginine è implicata nel catabolismo delle proteine cellulari. Tra i vari metaboliti prodotti in tale processo, la dimetil arginina asimmetrica (ADMA) risulta dotata di attività inibitoria nei confronti della ossido nitrico (NO) sintasi e contribuisce allo sviluppo della disfunzione endoteliale osservata nell¿AR. Numerosi meccanismi conducono ad un accumulo di ADMA nei pazienti affetti da AR, e vari studi disponibili in letteratura hanno dimostrato un significativo aumento dei livelli sierici di ADMA in questi pazienti. NO rappresenta un regolatore fondamentale dello sviluppo, della differenziazione e dell¿attività degli osteoclasti (OC). I livelli di NO infatti aumentano in risposta a varie citochine, compreso il RANKL, principale mediatore di osteoclastogenesi, e NO svolge un fondamentale ruolo di feedback negativo, limitando in maniera autocrina e paracrina l¿ulteriore differenziazione degli OC e conseguentemente, il riassorbimento osseo. Inibendo la sintesi di NO, ADMA potrebbe pertanto contribuire all¿incremento dell¿osteoclastogenesi e alla perdita di massa ossea tipica dei pazienti con AR.