Caratterizzazione delle reti neurali a riposo tramite EEG ad alta densità e implementazione di un algoritmo innovativo per l'identificazione degli artefatti
Componente | Categoria |
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Viviana Betti | Tutor di riferimento |
Negli ultimi vent'anni uno dei temi principali che ha caratterizzato la ricerca neuroscientifica è stato lo studio dell'attività cerebrale a riposo. Quest'ultima, ben lungi da essere un "rumore" di sottofondo è caratterizzata da pattern di attività specifici e da connessioni tra specifici nodi che caratterizzato una serie di reti neurali specifiche dell'attività spontanea. Resta ancora aperto il dibattito circa la funzione e la natura di queste reti neurali: da una parte questi "network" potrebbero costituire una sorta di reti preparatorie che agevolerebbero la comunicazione e la riorganizzazione delle connessioni quando il cervello è impegnato nello svolgimento di un compito o in risposta ad uno stimolo ambientale che evoca una risposta; dall'altra invece le reti a riposo potrebbero ricalcare l'organizzazione neurale dell'attività evocata costituendone una sorta di prior (i.e., l'organizzazione topografica delle connessioni delle reti a riposo genera e limita l'organizzazione dell'attività evocata). Al fine di verificare questa seconda ipotesi e verificare che vi sia una somiglianza tra i pattern di connettività a riposo e quelli evocati dalla presentazione di stimoli visivi o compiti motori (attività evocata) il presente progetto si pone di caratterizzare le reti neurali a riposo, indagando somiglianze e differenze tra i pattern di attivazione cerebrale durante il resting state e durante l'attività evocata. Un secondo obiettivo di natura metodologica è quello di implementare un nuovo algoritmo utile per l'analisi dei dati EEG che costituisca uno strumento innovativo e flessibile applicabile sia in ambito sperimentale sia clinico.