La ricerca darà conto delle evoluzioni dell¿ordinamento per rinvenire nuove soluzioni di tutela a favore delle, ancora fragili, forme di lavoro che operano più direttamente a contatto con il complesso e sfaccettato contesto della digitalizzazione. Si pone più in particolare l¿esigenza di indagare l¿esistenza di diritti trasversali, come il diritto alla disconnessione, che, traendo origine dall¿istituzione di un diritto della persona a un intangibile spazio di vita privata, riguardano tanto i lavoratori autonomi quanto i lavoratori subordinati e persino persone che lavorano al di fuori di tali schemi (si pensi al socio d¿opera). La questione sarà approfondita sia con riferimento alla metamorfosi del modello della subordinazione, che è compatibile ormai anche con modelli lavorativi caratterizzati dalla libera scelta dei tempi e dei luoghi di lavoro da parte del prestatore, sia con riferimento al contesto del lavoro mediante piattaforma digitale, costantemente e sempre più al centro del dibattito. L¿analisi viene condotta con attenzione agli ordinamenti (europei e non) che, sulla base di sistemi economici e giuridici diversi, stanno approntando soluzioni di tutela innovative, di cui è spesso protagonista la giurisprudenza. Particolare attenzione verrà riservata alla normativa di fonte euro-unitaria, al fine di verificare se alcuni recenti interventi di soft-law possano fondare progetti protettivi uniformi.
Inoltre occorrerà verificare lo sviluppo del lavoro digitale in seguito alla pandemia globale che ha scosso consolidati equilibri e fatto in un certo senso da ulteriore volàno del lavoro telematico e remotizzato in tutte le sue forme, fino a determinare un possibile cambio di paradigma della normalità del lavoro: il lavoro digitale, nelle sue diffrenti manifestazioni, viene percepito oggi come una forma normale di lavoro.