STUDIO INTERDISCIPLINARE DELL'IMPATTO DELLE MAREGGIATE SUL SITO ARCHEOLOGICO DI PYRGI
Componente | Categoria |
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Mattia Giovanni Crespi | Tutor di riferimento |
Il progetto proposto, svolto in collaborazione con il CNR e con l'Area di Idraulica e Costruzioni Idrauliche del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile Ambientale della "Università La Sapienza di Roma", ha lo scopo di studiare le cause d'innesco dei fenomeni d'inondazione nel sito archeologico di Pyrgi con il fine di valutare soluzioni e interventi per prevenire e mitigare questo fenomeno. L'uso congiunto di tecnologie geomatiche e di conoscenze delle dinamiche marittime offre la possibilità di identificare le metodologie più adatte per la valutazione del rischio cui è soggetto il Patrimonio Culturale costiero. L'incremento d'intensità del vento che si sta verificando negli ultimi anni è causa di mareggiate sempre più violente, aumentando di conseguenza l'inondazione delle aree archeologiche costiere e/o l'immersione permanente di alcune parti di esse. Pyrgi è un porto etrusco, situato lungo il litorale laziale nella città di Santa Severa (RM), che presenta notevoli problemi di allagamento, causati da mareggiate, per gran parte dell'anno. Il sito è ancora in fase di scavo sotto la supervisione della Prof.ssa Laura Michetti del Dipartimento di Scienze dell'Antichità della "Università La Sapienza di Roma". Attraverso le immagini acquisite da drone, relative all'area archeologica e alla costa, si vuole ricostruire un modello digitale di elevazione del terreno (DEM) per poter impostare simulazioni del moto ondoso nella zona sottocosta con modelli di propagazione in acque basse. Il modello opensource agli elementi finiti SWAN è in grado di simulare tutti i fenomeni di interazione con il fondale, necessari per lo studio di questa particolare zona archeologica. Inoltre, simulando più stati di mare, si è in grado di studiare il wave setup su grandi finestre temporali, consentendo quindi una dettagliata analisi statistica degli eventi. La fotogrammetria satellitare e aerea, in correlazione con i dati di moto ondoso propagati, sarà utilizzata per monitorare la zona.