Tolvaptan ed Octreotide: fibrosi renale e rischio cardiovascolare nella valutazione prognostica dei pazienti con Malattia Policistica Renale Autosomica Dominante (ADPKD).

Anno
2020
Proponente Silvia Lai - Professore Associato
Sottosettore ERC del proponente del progetto
LS2_1
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Francesca Tinti Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca
Sandro Mazzaferro Componenti strutturati del gruppo di ricerca
Gian Piero Ricciuti Componenti strutturati del gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
daniela mastroluca dottorando dipartimento di medicina traslazionale e di precisione Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
Anna Rita D'Angelo ricercatore in quiescenza Dipartimento di Scienze Ginecologico-ostetriche e Scienze Urologiche Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
massimo testorio EP Dipartimento di Scienze Ginecologico-ostetriche e Scienze Urologiche Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca
Abstract

Introduzione
La Malattia Renale Policistica Autosomica Dominante (ADPKD) è una malattia ereditaria, caratterizzata dalla formazione di cisti renali bilaterali, sostituzione fibrotica del parenchima, ipertensione con progressione verso ESRD e da un coinvolgimento extrarenale.
Nel 2017 l'AIFA ha autorizzato l'utilizzo di Tolvaptan, antagonista della vasopressina, per il trattamento dell'ADPKD, basandosi sugli studi TEMPO 3:4, TEMPO 4:4 e REPRISE.
Nel 2018 l'AIFA ha autorizzato l'utilizzo di Octreotide-LAR, analogo della somatostatina, per il trattamento dell'ADPKD in fase avanzata, sulla base degli studi ALADIN, DIPAK-1, ALADIN2.
Obiettivo dello studio
Valutare l'effetto di Tolvaptan ed Octreotide-LAR nel trattamento di pazienti con ADPKD e CKD classe 2-4 KDOQI sul volume fibrotico renale, attraverso metodi di imaging (RMN, ultrasonografia e CEUS) e dosaggio miRNA, sui principali fattori di rischio cardiovascolare e sulla funzione psico-cognitiva, rispetto ad un gruppo di controllo.
Materiali e metodi
Studio longitudinale, prospettico, controllato e interventistico. I pazienti sono stati sottoposti a T0, a cadenza mensile e a T1 (12 mesi) a valutazione clinica, misurazione della pressione arteriosa, valutazione laboratoristica: indici di funzione renale (creatininemia, azotemia, uricemia, eGFR, osmolaritá urinaria), indici di funzione epatica (AST, ALT, ¿GT, CPK, bilirubina diretta e totale), markers di rischio cardiovascolare (profilo lipidico, omocisteinemia, iPTH, 25-OH-vit. D), elettroliti sierici, glicemia, valutazione strumentale: RMI 3T renale, CEUS renale, pSWE (elastografia) renale, Resistive Renal Index, Carotid Intima Media Thickness e Flow-Mediated Dilatation, Hearth Rate Variability, Epicardial Adipose Tissue Thickness, Left Ventricular Mass Index e valutazione psicocognitiva: Mini-Mental State Examination,Short Form 36 Health Survey, Hamilton D, Beck Depression Inventory II.

ERC
LS2_1, LS4_5, LS4_7
Keywords:
MALATTIE RARE, NEFROLOGIA, CARDIOLOGIA, PSICOLOGIA COGNITIVA, TECNICHE DI IMAGING

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