Architettura sacra ed ermeneutica nella Roma barocca di Francesco Borromini.
Componente | Qualifica | Struttura | Categoria |
---|---|---|---|
Gambuti Emanuele | Dottore di Ricerca | Dipartimento Storia, Disegno e Restauro dell'architettura | Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca |
La cultura cristiana dai primi secoli si pose il problema dell¿interpretazione dei testi biblici ricchi di riferimenti allegorici e simbolici che contribuirono a determinare la storia delle arti visive in Occidente. Dal XVI secolo alla contestazione dell¿autorità della Chiesa cattolica da parte della Riforma segue il principio della sola Scriptura, cioè dell¿affermazione del criterio ermeneutico dei testi sacri come autentico e unico documento della rivelazione. Il carattere e le vicende delle arti visive tra il `500 e il `600, sono quindi caratterizzate dall¿intensa disputa sul valore e sulla rappresentazione di ogni simulacro del divino. L¿interpretazione figurale controriformista è invece aderente alle historie ecclesiastiche, e rigidamente regolata dal Paleotti con il Discorso intorno alle immagini sacre e profane (1582). Le personificazioni allegoriche di concetti astratti, come quelle dell¿Iconologia di Francesco Ripa (1593), non servono a evocare ¿astrattamente¿ le verità della fede, quanto ad orientare e persuadere l¿uomo posto al centro degli studia humanitatis come ambito ermeneutico di riferimento per l¿arte sacra tra il XVI e il XVIII secolo. L¿architetto Francesco Borromini, a tal riguardo assume una posizione netta: l¿adozione dei simboli come parte integrante della sua architettura. Una unità inseparabile in cui gli aspetti strutturali e plastici, come quelli decorativi, contribuiscono a formare «entità assolute», dove la genesi iconica ne rappresenta la radice. Nelle opere di architettura sacra Borromini mette in mostra un repertorio simbolico a cui corrisponde una vasta conoscenza ermeneutica dell¿iconologia e della teologia cristiana. Questa ricerca intende indagare le fonti artistiche, letterarie, iconologiche e teologiche a cui egli si rivolge e che costituiscono il suo dizionario simbolico.