L'introduzione di un nuovo atteggiamento riguardo le distanze interpersonali e l'Igiene Pubblica ci costringe a riconsiderare abitudini consolidate e la conformazione funzionale-distributiva degli edifici. In questo contesto, l'approccio simulativo può supportare le decisioni dei progettisti e delle Amministrazioni, grazie alla possibilità di testare virtualmente il comportamento degli utenti unito alle caratteristiche dell'edificio e agli scenari d'uso dello stesso. Questo studio è rivolto non solo al caso pandemico, ma è d'applicabilità generale, e potrà essere declinato per problematiche specifiche.
A tal fine, proponiamo un modello simulativo ad "agenti" che consente di modellare gli utenti dell'edificio come entità autonome, caratterizzate o meno dalla condivisione di regole quali il rispetto della segnaletica, della tempistica media di stazionamento in un punto e altri fattori che, in generale, portano a configurare i gruppi di persone come uno "sciame di agenti"
In questo modo, è possibile prevedere i potenziali rischi per la diffusione di virus, polveri e inquinanti, utilizzando tra i parametri anche il controllo della distanza reciproca, e le possibili situazioni di interazione nell'uso dell'edificio. Questo processo consente due tipi di valutazione: a livello qualitativo, è possibile visualizzare le modalità in cui gli utenti si muovono negli spazi; a livello quantitativo, si possono con più accuratezza misurare le possibili situazioni di contatto rischioso. Il risultato complessivo è avere uno strumento per una progettazione più consapevole dei rischi e più sicura.
Per validare la metodologia, si condurrà un caso studio basato sul modello BIM di una struttura ospedaliera. Il prototipo software utilizzerà il motore di simulazione Unity3D, per sviluppare una interfaccia-utente fruibile anche ai non esperti. Inoltre il prototipo si interfaccerà con strumenti per la Realtà Virtuale per definire e verificare in modo "immersivo" lo spazio dell'edificio.