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Le città e i paesaggi sono interessati da trasformazioni rapide e radicali, che determinano mutamenti profondi nei tessuti urbani, nella struttura edilizia, nei caratteri del costruito. Questi processi seguono due direzioni divergenti. Da un lato vi è l'accrescimento senza fine dell'abitato che, nelle esperienze più aggiornate, propone un disegno a rete dove i nodi coincidono con le nuove centralità. Dall'altro si pone - quasi si impone - la trasformazione attraverso una modalità di intervento 4R: riuso, riconversione, riqualificazione e rigenerazione, approdano a risultati diversi ed eterogenei, ma hanno come premessa comune la valorizzazione dell'esistente.
All'interno di questo sviluppo, un ruolo di particolare rilevanza assumono le presenze storiche e archeologiche che, molto spesso, connotano profondamente le città e i paesaggi, costituendone l'immagine e l'identità. Le necessità di tutela, conservazione e valorizzazione, possono e devono coniugarsi con le potenzialità di una trasformazione compatibile con le caratteristiche dei beni, ponendo in relazione il nuovo con l'antico.
In una prospettiva che riusi e valorizzi il patrimonio storico e conservi i significati simbolici ed evocativi a esso associati, gli interventi sull'esistente costituiscono, a volte, il punto di inizio di riqualificazioni e rigenerazioni urbane più estese: partendo dall'eccezionalità "dell'innesco", si accresce la specificità dei processi, si determina valore aggiunto, si garantisce la sostenibilità dello sviluppo.
L'elemento di innovazione della ricerca è rappresentato dalla volontà di considerare le presenze storiche, archeologiche e culturali - che in genere sono viste, soprattutto in Italia, come elementi statici e inamovibili, da tutelare e conservare in un distaccato isolamento - come i possibili "motori" di processi di riqualificazione e rigenerazione urbana sostenibili, in grado di determinare fenomeni di rapida e profonda trasformazione.