L'ipovitaminosi D è una condizione comune nella popolazione generale ed è endemica tra gli anziani. La vitamina D è considerata un vero e proprio ormone con effetti pleiotropici. La sua forma attiva modula il sistema immunitario e sembrerebbe avere un ruolo nell'infiammazione. A livello cellulare, la vitamina D è coinvolta in ogni fase del complesso processo di guarigione della frattura attraverso i suoi effetti sulle cellule infiammatorie, citochine, fattori di crescita, osteoblasti, osteoclasti e attraverso il suo effetto sul processo di mineralizzazione. Questo risulta da studi prevalentemente in vitro piuttosto che in vivo. I risultati non sono sempre stati concordanti, ma solo 6 studi (5 in vitro e in vivo 1) sono stati eseguiti su materiale derivato da un sito di frattura o in pazienti con fratture, e questo rende difficile valutare l'esatto ruolo della vitamina D nella guarigione della frattura in clinica. Al momento quindi gli studi in letteratura concludono che la vitamina D ha un ruolo nella guarigione della frattura ma i dati disponibili sono troppo inconsistenti per chiarire in che modo.
Lo scopo di questo studio è di indagare se c'è una riduzione significativa dei livelli di 25OH-Vitamina D e di 1,25 Vitamina D dopo l'intervento chirurgico in pazienti anziani con frattura di femore e di studiare se esiste una correlazione con i marker infiammatori.
Verranno reclutati i pazienti di età superiore ai 65 anni ricoverati per frattura di femore nel nostro reparto ortogeriatrico. Verranno raccolti i seguenti dati: età, sesso, peso, altezza, comorbilità, tipo di frattura, tipo di intervento chirurgico, timing dell'intervento e complicazioni post-chirurgiche. Verranno inoltre dosati sia all'ammissione che 48 ore dopo l'intervento chirurgico i seguenti dati ematochimici: emocromo, proteina reattiva C (PCR), albumina, vitamina D, ferritina, D-dimero, fibrinogeno, calcio.