MUTAZIONI CLONALI E SUBCLONALI DEI GENI TP53, BTK e PLCg2 NELLA LEUCEMIA LINFATICA CRONICA PRE- E POST-TERAPIA. USO DELLE TECNICHE DI NEXT-GENERATION SEQUENCING PER LO STUDIO DELL'EVOLUZIONE CLONALE DELLA MALATTIA E DEI MARCATORI ASSOCIATI ALLA REFR...

Anno
2017
Proponente Ilaria Del Giudice - Professore Associato
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Michela Ansuinelli Dottorando/Assegnista/Specializzando componente il gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
Sara Raponi Assegnista Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, Sapienza Altro personale Sapienza o esterni
Luciana Cafforio Borsista Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, Sapienza Altro personale Sapienza o esterni
Caterina Ilaria Borsista Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, Sapienza Altro personale Sapienza o esterni
Abstract

La leucemia linfatica cronica (LLC), la leucemia più comune dell'adulto/anziano del mondo occidentale, è tuttora incurabile. I pazienti ricevono varie linee di terapia e sviluppano nel tempo una refrattarietà alle cure. Tale evoluzione clinica è spesso associata all'acquisizione di lesioni genetiche, tra cui mutazioni e/o delezioni (mut/del) del gene TP53, che identificano pazienti con prognosi altamente sfavorevole ed una sopravvivenza storicamente di circa 2 anni. Le TP53-mut/del rappresentano ad oggi l'unico biomarcatore predittivo di non-risposta alla chemioimmunoterapia e costituiscono un¿indicazione assoluta all'impiego degli inibitori del B-cell receptor (BCR), come l¿ibrutinib. Di recente identificazione sono i marcatori associati alla resistenza all'ibrutinib, tra cui le mutazioni dei geni BTK e PLCgamma2 (PLCg2), ed il cariotipo complesso. Scopo del progetto è studiare longitudinalmente l'evoluzione clonale nella LLC sotto la pressione selettiva di diverse terapie, mediante metodiche di next-generation sequencing (NGS), in grado di identificare precocemente piccoli subcloni mutati (sensibilità circa 1%), non identificabili mediante sequenziamento Sanger. Si prevede di: i) identificare e quantificare le TP53-mut clonali/subclonali mediante piattaforma MiSeq (Illumina) nei pazienti in prima progressione di malattia e in campioni sequenziali dopo chemioimmunoterapia e/o nuovi inibitori (risposta parziale, recidiva, resistenza); ii) identificare nei pazienti in progressione dopo/durante ibrutinib le mutazioni subclonali/clonali di BTK/PLCg2. I risultati saranno correlati a quelli della citogenetica, allo scopo di comprendere la sequenzialità nell'insorgenza delle mutazioni e del cariotipo complesso. Il progetto consentirà di: i) descrivere la cinetica di comparsa/espansione delle mutazioni associate a refrattarietà prima e dopo diverse terapie; ii) suggerire strategie terapeutiche in grado di evitare la loro espansione clonale e l'insorgenza di refrattarietà.

ERC
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