Biomarcatori genere-specifici nella valutazione delle patologie cardiovascolari: analisi retrospettiva su banca dati amministrativi.

Anno
2017
Proponente Anna Rita Vestri - Professore Ordinario
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
danilo alunni fegatelli borsista sanità pubblica e malattie infettive Altro personale Sapienza o esterni
Abstract

Le malattie cardiovascolari (CV) costituiscono uno dei problemi di salute pubblica più rilevanti nel nostro Paese e nel mondo occidentale, a causa dell'elevata morbosità e mortalità di cui sono responsabili. Nell'attuale scenario demografico le malattie cardiovascolari si confermano la principale cause di morte in Italia. Le evidenze crescenti hanno contribuito a rimuovere la falsa credenza che le donne fossero più protette dal rischio CV. Questo ha assunto particolare rilievo sul piano epidemiologico, diagnostico e di programmazione sanitaria, per un'aumentata consapevolezza dell'importanza di una valutazione di genere del rischio CV. Per poter migliorare il management clinico del rischio CV nelle donne, sono necessari studi dedicati per comprendere meglio le specificità delle malattie CV femminili e trattamenti più mirati dei fattori di rischio delle donne. Esistono importanti differenze specifiche per il sesso anche nei biomarcatori cardiovascolari. Poiché i biomarcatori sono stati integrati nella pratica cardiovascolare quotidiana per la valutazione del rischio, la diagnosi e la prognosi, la comprensione di queste differenze può avere importanti implicazioni cliniche. La maggior parte dei biomarcatori cardiovascolari vengono utilizzati dai medici senza tenere conto del sesso, ma esistono differenze sessuali specifiche nei biomarcatori. Ad esempio i livelli di troponina sono inferiori nelle donne rispetto agli uomini e, con l'utilizzo di saggi di alta sensibilità, i punti cut-off specifici per il sesso potrebbero migliorare la diagnosi di infarto miocardico. La ricerca si propone di studiare, attraverso l'uso di banche dati amministrative, le differenze nei biomarcatori, utilizzati sia per diagnosi che per prognosi, delle malattie cardiovascolari e di individuare cut-off sesso specifici.

ERC
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