Kufa, Iraq: proposta di studio per una reinterpretazione delle evidenze archeologiche del palazzo del governo (dar al-imara) e del suo rapporto con la moschea congregazionale (638-750 d.C.).
Il dispositivo architettonico che prevede l'associazione topografico-strutturale di moschea congregazionale e palazzo del governo costituisce uno dei fenomeni più eloquenti, eppure meno indagati, della retorica monumentale protoislamica. La tradizione storiografica abbaside individua nel misr (città di guarnigione) di Kufa la prima attestazione del dispositivo la cui comparsa sarebbe da ricondursi a una mera necessità di protezione del tesoro pubblico (bayt al-mal) intrapresa, a seguito di una diretta prescrizione califfale, nella decade immediatamente successiva alla conquista musulmana dell'Iraq (ca. 638-640). Questa visione, significativamente contaminata da interpolazioni, topoi ed espedienti narrativi retrospettivi caratteristici della propaganda anti-omayyade della storiografia di X secolo, ha fortemente condizionato il dibattito scientifico sulla questione prevenendo, ad oggi, la realizzazione di uno studio sistematico e storicamente attendibile della realtà di complesse stratificazioni architettoniche portata alla luce dagli scavi condotti nel centro iracheno fra il 1938 e il 1956. Il presente progetto mira alla possibilità di progredire nel dibattito concernente l'evoluzione del linguaggio monumentale dell'élite omayyade attraverso una rilettura scientificamente coerente sia delle evidenze archeologiche della dar al-imara (palazzo del governo) di Kufa sia del suo rapporto con la moschea congregazionale.