La Tubercolosi, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresenta la seconda singola causa di morte dopo l¿HIV e continua ad essere un grave problema di salute nei paesi in via di sviluppo. Mycobacterium tuberculosis (Mtb) ogni anno infetta più di 2 miliardi di persone in tutto il mondo; circa il 90% delle persone infette ha un¿infezione latente, asintomatica (LTBI) e solamente nel 10% dei casi l'infezione latente si sviluppa in malattia attiva e conclamata (TB). La diagnosi di TB attiva ancora oggi rimane complessa e richiede diversi parametri clinici, radiologici, batteriologici e molecolari. In particolare la tubercolosi extrapolmonare, che rappresenta il 15-20% dei casi di TB attiva, è una forma difficilmente diagnosticabile, in quanto vengono coinvolti solitamente organi e tessuti difficilmente campionabili e dove pochi bacilli provocano importanti danni, spesso immuno-mediati. La diagnosi rapida e accurata della tubercolosi è fondamentale per facilitare l'inizio del trattamento, riducendo la malattia, la trasmissione e la comparsa di ceppi resistenti ai farmaci.
Emerge la necessità di sperimentare nuovi e migliori algoritmi diagnostici. In questo contesto, il nostro obiettivo è quello di applicare una metodica immunologica alternativa basata sulle cellule T polifunzionali, già sperimentata nelle forme polmonari, che consentano di migliorare la diagnosi di TB extrapolmonare. Verrà inoltre valutata anche la condizione di TB latente e di contatto TB al fine di differenziare le forme attive dalla situazione di latenza/controllo dell'infezione tubercolare. Si analizzerà la risposta polifunzionale antigene specifica sui linfociti T CD4+ e CD8+ utilizzando oltre agli stimoli noti anche un nuova miscela antigenica più attiva sui CD8. Inoltre verrà valutato l¿utilizzo di marcatori di attivazione quali la co-espressione di CD25/CD134 (OX40) e di HLA-DR/CD38. Infine saranno valutate le sottopopolazioni di monociti infiammatori e delle cellule dendritiche.