Negli ultimi diciotto anni, dalla pubblicazione nel 1998 dei dodici principi della Green Chemistry, con articolo di P. T. Anastas and J. C. Warner, in Green Chemistry: Theory and Practice, Oxford University Press, New York, la comunità chimica internazionale ha rivolto sempre più la sua attenzione allo sviluppo di nuove strategie sintetiche, al fine di offrire una chimica più vicina alle problematiche dell'ambiente, più eco-sostenibile. I liquidi ionici (ILs) sono una classe di sali che derivano dall'associazione di cationi organici ingombranti con anioni inorganici poco coordinanti, liquidi al di sotto di 100°C. Il loro campo di applicazione non si limita alla sostituzione dei tradizionali solventi organici, ma i liquidi ionici sono ampiamente usati come precursori di carbeni N-eterociclici (NHC), impiegati in organocatalisi e in organometallica come ligandi per lo sviluppo di nuovi catalizzatori, più efficienti e selettivi da utilizzare nelle reazioni tipicamente stechiometriche (anche questo obiettivo rientra tra i dodici principi della green chemistry). Il progetto si propone di sintetizzare, caratterizzare e studiare le proprietà elettrochimiche di sali di-cationici (DCILs) che combinino strutture imidazoliche con eterociclici piridinici, tiofenici e furanici. Lo studio del comportamento redox e della loro stabilità è essenziale alla luce dell'eventuale applicazione dei sali come precursori di NHC, da usare per lo sviluppo di catalizzatori bifunzionali metallo-legante per reazioni di catalisi omogene, e per l'eventuale uso in dispositivi elettrochimici nel campo dell'elettronica organica. La metodologia elettrochimica può dare un contributo decisivo su questo tema. La presenza di NHC nei ILs considerati può essere accertata mediante una semplice analisi voltammetrica, essendo il NHC una specie elettro-attiva ossidabile su una superficie elettrodica.