Antopocene e Posthuman Geography. Il ruolo delle Nano-Bio-Info-Cogno tecnologie
Componente | Categoria |
---|---|
Marco Brogna | Componenti il gruppo di ricerca |
Le Nano-Bio-Info-Cogno tecnologie sono le scienze alle quali si sta affidando la società nella speranza di trovare vie sostenibili per la crescita nell¿Antropocene. Se sono ormai note le possibilità e le criticità insite nella rivoluzione dell¿informazione e della comunicazione (World Development Report 2016: Digital Dividends) è ancora aperto, e in un certo senso agli inizi, il dibattito su quanto e come il legame tra tale rivoluzione e quella delle manipolazioni di composti organici e inorganici possa innescare ulteriori stravolgimenti che necessitano di essere orientati. Nell¿Antropocene, espressione geologica del particolare rapporto società/ambiente che emerge dalla rivoluzione industriale, si sono sviluppate le riflessioni e i dibattiti sui temi dei limiti e della sostenibilità, rimarcando come l¿azione umana sia divenuta ¿determinante¿ rispetto alla natura. Qual è la novità? Mi sembrano interessanti a tale proposito le parole di Sverker ¿Our belief that science alone could deliver us from the planetary quagmire is long dead.¿ (Sverker, 2012). La novità quindi risiede nel sentimento diffuso della ricerca di valori e significati che superino letture in chiave dicotomica uomo/ambiente cercando nuovi rapporti di identità (Palsson, 2006) che permettano di discernere nell¿attuale nuovo contesto. Molti autori, come quelli già citati, richiamano e ribadiscono come fondamentali per puntellare le scelte i valori culturali.L¿interesse del mio lavoro è nella ricerca di quali sono oggi gli interlocutori in geografia rispetto alle domande sul concetto di ¿ambiente umanistico¿, sui suoi confini, sull¿autonomia e/o la dipendenza e, conseguentemente, come questi dibattiti si innestano nel post e trans umanesimo.