I Longobardi nel periodo delle migrazioni. Misurazione del rapporto isotopico dello Stronzio come strumento integrativo di indagine delle dinamiche di mobilità nell'età post-classica: il caso studio da Povegliano Veronese (VR)

Anno
2017
Proponente Ileana Micarelli - Ricercatore
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Francesca Romana Stasolla Tutor di riferimento
Abstract

Le analisi isotopiche dello stronzio effettuate sui tessuti duri dello scheletro hanno guadagnato un posto centrale nello studio della mobilità delle popolazioni umane antiche, offrendo un notevole ampliamento delle fonti storiche. Esiste, infatti, una stretta relazione tra la composizione chimica dei tessuti duri dello scheletro e le dinamiche di mobilità di un individuo. L'isotopo dello stronzio, elemento chimico in traccia, viene ingerito e immagazzinato dal corpo umano fissandosi nei tessuti duri con l'alimentazione. La struttura chimica di questi è, quindi, influenzata da quella del cibo e dell'acqua ingerita, riflesso del territorio occupato. Scopo di questo progetto è quello di esplorare le dinamiche di mobilità della popolazione longobarda, nello specifico quella sepolta a Povegliano Veronese. Tale necropoli, composta da 164 sepolture e datata tra la fine del VI e gli inizi dell'VIII sec. d.C., è uno dei primi insediamenti longobardi in Italia. Uno studio pilota sugli isotopi dello stronzio, condotto su 25 scheletri, ha sottolineato l'importanza strategica di questo sito nel quadro della mobilità dei Longobardi in Italia, rivelando la presenza di tre gruppi: alloctoni, autoctoni e outliers, questi ultimi estranei ai Longobardi e inglobati nei processi migratori. Scopo di questo progetto di ricerca è quello di ampliare il campione di indagine analizzando altri 18 individui (14 umani e 4 animali). Questa indagine ha la possibilità di essere inserita nel progetto di più ampio respiro: "Longobardi a Povegliano Veronese: il territorio tra Tarda Antichità e Medioevo", nato dalla collaborazione del Laboratorio di Paleoantropologia e Bioarcheologia della Sapienza, Università di Roma (resp. Prof. G. Manzi) e l'Università Cattolica di Milano (resp. Prof.ssa C. Giostra), sotto l'egida della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto. A sua volta, tale ricerca si inserisce nel più ampio panorama di indagini del Laboratorio della Sapienza "I Longobardi in Italia".

ERC
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