Il tumore della mammella è il tumore più frequente nella popolazione femminile con un'incidenza di interventi di 59.705/anno nel 2014 di cui il 68,5% di interventi conservativi (Programma Nazionale Esiti AGENAS). I margini nella chirurgia conservativa della mammella sono da sempre e tutt'ora oggetto di discussione. Questo deriva soprattutto dall'assenza di Consenso riguardo a quale sia realmente l'entità di un adeguato margine di resezione. Da quanto risulta in Letteratura la percentuale di riescissione varia dal 25 al 40% dei casi a causa di margini positivi o "close". con conseguente impatto sul risultato oncologico, cosmetico, economico. L'adeguatezza dei margini di resezione ha un forte impatto sulla percentuale di recidive locali e sulla sopravvivenza libera da malattia e totale. La riduzione delle recidive locali garantisce migliori risultati oncologici, cosmetici e di sopravvivenza. Esistono difficoltà notevoli a stabilire preoperatoriamente la effettiva estensione di malattia soprattutto in alcuni tipi di tumori, in particolare per la componente microscopica. La mammografia , l'ecografia e la RM eseguite preoperatoriamente non sempre garantiscono la effettiva estensione della malattia e la necessità di eseguire interventi sempre più limitati da un lato è necessaria per evitare overtreatment dall'altro aumenta il rischio di avere margini positivi.
La CESM = contrast enhanced spectral mammography nuova tecnica radiologica che introduce l'utilizzo di mezzo di contrasto im mammografia tutt'ora allo stadio sperimentale e non prevista dal SSN che deve esser sottoposta ad ulteriori verifiche cliniche in letteratura sono riportati solo pochi studi e pochissimi Italiani ..
Questo studio che fa seguito ed implementa quello presentato lo scorso anno si propone di studiare le possibilità di migòiorare la definizione intraoperatoria dei margini utilizzando associando CESM ed esame RX del pezzo, e confronto con l esame istologico.